Nando Gentile a Basketitaly.it: Troppi americani in campo, non esistono più i giocatori bandiera
Ieri sera al PalaBarbuto ad assistere al derby di coppa Italia di Legadue tra Napoli-Scafati c’era anche il coach Ferdinando Gentile, che la nostra redazione ha sentito in esclusiva per voi lettori.
Nando la pallacanestro italiana di oggi attraversa un momento di grande crisi, una pallacanestro profondamente cambiata rispetto a quando tu eri giocatore?La pallacanestro moderna è totalmente diversa rispetto a quando io ero giocatore, quando io giocavo c’erano solo due stranieri in campo, invece oggi le squadre in campo sono composte da soli americani o altri stranieri, è sempre più raro vedere giocare in campo italiani in serie A, per vedere giocare ragazzi italiani è rimasta solo la Legadue. Prima c’era più attaccamento alla maglia pensa pure i giocatori stranieri giocavano con un club per quattro cinque anni e si identificavano con quella squadra. La gente prima si affezionava ai giocatori, l’esempio più grande è quella maglia numero 18 di Oscar, che a Caserta è stata ritirata, ed ora è appesa al tetto del PalaMaggiò.
Per un attimo parliamo del Gentile allenatore, dopo la stagione passata a Veroli in questo momento non alleni, sei in cerca di una nuova squadra?
L’anno scorso a Veroli sono subentrato in una situazione abbastanza complessa, comunque siamo riusciti a tirarci fuori dai bassifondi della classifica ed a conquistare i play-off. Ora sono senza squadra, ma sapevo quando ho iniziato questa carriera, che quello dell’allenatore è un mestiere difficile, aspetto la chiamata di qualche società, qualche progetto che possa coinvolgermi, ma tornando al discorso di prima, la crisi che attraversa il basket italiano rende difficile per le società attuare nuovi progetti ambiziosi.
Adesso un pensiero del Nando papà suoi tuoi figli che saranno entrambi impegnati nel prossimo campionato di Serie A.
Il più grande Stefano quest’anno a Caserta ha un importante opportunità per mettersi in luce e ritagliarsi uno spazio importante, mentre il “piccolino” Alessandro è in una squadra che compete per grandi traguardi come Milano, deve sgomitare tra tanti giocatori stranieri di spessore nel suo ruolo, ma sono sempre stato convinto che un giocatore se riesce a dimostrare il proprio valore e talento riesce sempre ad emergere e trovare posto anche in una grandissima squadra.
Infine, e ti ringrazio per la tua disponibilità e cortesia, quale è il tuo pronostico sulle squadre campane di A e LegaDue per la prossima stagione?
In serie A Avellino ha un roster importante con tanti giocatori americani, bisognerà vedere come partirà, perché partendo bene con dei successi tutto l’ambiente ed i giocatori potranno caricarsi e fare bene sulle ali dell’entusiasmo, invece, Caserta dovrà fare un campionato per cercare di salvarsi, dovrà lottare molto per raggiungere questo obiettivo. In LegaDue Scafati ha allestito una squadra molto competitiva, credo che possa lottare per le posizioni di vertice. Napoli è una società e squadra totalmente nuova, bisognerà vederla al completo ha tanti infortuni, purtroppo stasera c’è stato anche il brutto incidente di Zacchetti, per poterla valutare, credo che Napoli sarà attesa da un campionato multo duro e difficile per lei.