Siamo costretti a riportare un brutto episodio, che poco dovrebbe avere a che fare con il basket, avvenuto durante un match di DNC. È stato coinvolto il Virtus Valmontone con un suo tesserato, che avrebbe rivolto frasi razziste nei confronti del popolo sardo. La LNP si è espressa in proposito con questo giustamente duro comunicato:
In giornata di oggi, nell’articolo a firma Alberto Garau titolato “Mr. 52 punti spara a raffica sui sardi: “Zingari deportati, vi si allaga il palazzetto con un’altra alluvione” e pubblicato sul portale “IsolaBasket.it” si leggono dichiarazioni attribuite al giocatore Federico Cara, tesserato per la società Virtus Valmontone (DNC).
Nell’articolo vengono riportate affermazioni palesemente lesive, in più occasioni, della popolazione sarda. E dell’onorabilità della classe arbitrale. E’ stato inoltre verificato che anche sul profilo Facebook dello stesso atleta appaiono ulteriori opinioni offensive nei confronti della popolazione della Sardegna.
In virtù di tutto questo Lega Nazionale Pallacanestro comunica che ha tempestivamente fatto presente al presidente della Società in questione, Sig. Massimo Leone, che esternazioni del genere non possono trovare alcuna giustificazione. E che gettano sull’intero movimento di LNP una immagine distorta, che nessuna delle 176 Società iscritte è disposta a condividere. A cominciare, ne siamo certi, dalla stessa Virtus Valmontone.
LNP ricorda che è ancora recente il ricordo della Adecco Cup di Rimini, dove si sono disputate 15 partite, con tre trofei in palio, e che nessun provvedimento disciplinare è stato comminato dal Giudice Sportivo della Fip. Un vanto che LNP condivide con il comportamento corretto delle 18 squadre che hanno preso parte all’evento e con il pubblico che ha seguito gli incontri.
Lega Nazionale Pallacanestro comunica che la vicenda in questione è stata posta all’attenzione del Giudice Sportivo FIP, unica entità deputata a farlo, per il dovuto approfondimento sulla paternità delle esternazioni in oggetto e riferite all’atleta Federico Cara.
