Dopo il duro comunicato della Fossa dei Leoni del 24 gennaio, è arrivata una risposta piuttosta netta di Calamai, che ha lasciato il suo doppio ruolo di garante e consigliere tecnico.
La gestione del cambio dall’allenatore è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con la sostituzione di Tinti, sempre mal digerito da Calamai. Se infatti nelle vesti di garante della società l’ex allenatore fiorentino è stato impeccabile, così non è stato da consulente tecnico, visti i continui interventi nelle gestione del gruppo. Anche nella lunga conferenza stampa di addio ha ammesso lui stesso di essere intervenuto nella gestione della squadra (da Bolognabasket.it): Terzo errore, avere preso Verri, con l’accordo dell’allenatore (non la pensa proprio così Tinti, ndr), per dare fiducia alla squadra. […] Ma qui ho sbagliato ragionando da allenatore: io prima avrei messo qualche giocatore in tribuna, pensando che Messina mise fuori Savic, per intenderci, quando non stava nei patti. Abbiamo tolto Seravalli, che è più bravo di quanto non sembri. E, come detto da Tinti, forse abbiamo sbagliato ad usare troppa carota e poco bastone: averlo saputo, lo usavo io il bastone.
Alla società non resta quindi che voltare pagina, con Anconetani che dovrebbe avere più spazio e maggiore rispetto, visto che l’ingombrante figura di Calamai si è fatta da parte. Rimane quindi da valutare se fare delle modifiche alla squadra, anche se il problema della liquidità è sempre incombente, con il problema dei debiti di Eagles che si profila all’orizzonte se nessuno interverrà per togliere da ogni preoccupazione la Fortitudo Pallacanestro Bologna 103.
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