Coach Ettore Messina ha partecipato alla cerimonia – da remoto – con cui la FIBA ha omaggiato la classe 2021 della sua Hall of Fame. L’allenatore dell’Olimpia Milano è stato ammesso assieme ad altri 11 membri, tra cui due allenatori, Chuck Daly (ammissione postuma) e Tom Maher. Tra gli ammessi anche gli ex giocatori Detlef Schrempf, Panagiotis Giannakis e Sergey Tarakanov.
Nel suo discorso, Coach Messina ha ringraziato tra gli altri il suo primo allenatore Renato Vianello, che gli ha trasmesso la passione per questa professione, Tonino Zorzi che dopo un derby giovanile gli suggerì di allenare perché aveva visto in lui qualcosa e gli affidò una formazione di ragazzi di un paio di anni appena più giovani tra cui il fratello, e poi tutti gli allenatori di cui è stato assistente tra cui il grande Sandro Gamba e, ultimo solo in ordine di tempo, il leggendario Gregg Popovich ai San Antonio Spurs, e chi gli ha dato fiducia in momenti in cui, “data la mia età, neppure io avrei dato a me stesso certe opportunità”.
“Nella vita non importa quanto sei bravo, per avere successo devi avere chi ti dà un’opportunità”, ha detto Messina ringraziando poi il sostegno – decisivo – della famiglia, “chi non c’è più è come se ci fosse, nel mio cuore”, degli assistenti (“Svolgono un lavoro durissimo e non hanno mai mostrato alcuna gelosia quando tutti i meriti dopo una vittoria vengono dati a me”) e infine ha ringraziato il basket, come sport, “perché mi ha permesso di crescere, maturare esperienze che non avrei mai sognato, incontrare grandi persone, competere contro i migliori, imparare dalle vittorie e dalle sconfitte. Molti anni fa ho avuto la possibilità di ascoltare Robert Busnel, un ex grande giocatore, allenatore e dirigente. Mi ricorderò sempre il suo messaggio che a mio avviso rappresenta l’essenza del rapporto tra il basket e la vita di un allenatore: ‘La tattica dura un gioco, la tecnica e i fondamentali durano tutta la vita’. Ho sempre cercato di seguire i principi di Busnel. Credo fortemente che ad ogni livello questa dovrebbe essere la missione di un allenatore: aiutare i giocatori a migliorare ogni giorno”.