ESCLUSIVA – Cassì (Pres. GIBA): “Importante equilibrio tra italiani e stranieri, 7 sono troppi. Caso Napoli? Il TNAS deve esprimersi quanto prima”
Con tredici titoli all’attivo l’Italia è la nazione con il maggior numero di trionfi in Eurolega seguita dalla Spagna con 11 e la Grecia con 8. Eppure è dalla stagione 2000-01 che una squadra italiana non sale sul tetto d’Europa (l’ultima è stata la Virtus Bologna). La pallacanestro italiana dal ruolo di regina del basket europeo è lentamente scivolata ad un ruolo del tutto secondario considerando, tra l’altro, anche le brutte figure raccolte dalla Nazionale nel dopo-Atene 2004. Pochezza di talenti e di una Federazione che non è riuscita ad esaltare le qualità di quei pochi dando sempre troppo spazio a stranieri. Se ci si aggiunge la crisi economica che ha spezzato le gambe agli imprenditori che investivano nella pallacanestro ecco che si ottiene il triste quadro della Pallacanestro made in Italy. Questa mattina noi di BasketItaly.it abbiamo parlato di questa desolante situazione con il Dott. Giuseppe Cassì, presidente del GIBA (Giocatori Italiani Basket Associati) associazione sindacale che raggruppa tutti i giocatori di basket che prestano la loro attività in campionati nazionali italiani.
“La situazione di crisi nella quale ci troviamo – dichiara Cassì – è evidente considerato che abbiamo una 40ina di squadre in meno nei campionati nazionali e che le squadre che hanno resistito hanno ridotto drasticamente i loro budget. La conseguenza è che ci sono molti giocatori senza squadra. Le aziende che prima sostenevano lo sport tagliano le somme che prima destinavano all’attività sportiva e ciò si ripercuote inevitabilmente sul movimento”.
Serie A
“Bisogna distinguere la situazione per campionati. Partendo dalla Serie A, ci sono delle regole che danno possibilità alle società di risparmiare dei soldi e di mettere contemporaneamente in luce i giocatori italiani, ma andrebbero perfezionate e migliorare. Comunque, già da questa stagione attuata, l’idea è quella di rendere dei contributi alle squadre che faranno maggiore ricorso agli italiani e ci sono squadre come Bologna, Pesaro, Montegranaro e Caserta che si stanno muovendo in questo senso e la speranza è che nei prossimi anni la lista possa aumentare. E’ importante mantenere gli equilibri tra gli italiani e gli stranieri nel campionato. L’impiego di 7 stranieri francamente non è condivisibile, trovo che 6 era un numero più che sufficiente”.
LegaDue
“Qui lo scenario è in evoluzione. Non siamo d’accordo sull’uscita dal professionismo, i problemi economici rimarranno ugualmente, ma un campionato così organizzato ha indubbiamente delle potenzialità notevoli. Ci sarà tanto spazio per i giovani italiani che avranno modo di confrontarsi con tanti altri giocatori in un campionato comunque competitivo ma la cosa importante è che il torneo sia munito di una serie di controlli che diano tranquillità e sicurezza all’ambiente. Chiaramente è un campionato che porterà alla diminuzione dei budget e quindi un ritocco anche sugli ingaggi e lavoreremo in questo senso. Ci deve essere maggiore serietà da parte di ogni club affinché le regole vengano rispettate e i giocatori tutelati”
Maggiori controlli e serietà da parte delle società, questa è la ricetta per un basket pulito e che elimini squadre morose nei confronti dei giocatori. “Troppe volte è stato consentito – aggiunge il presidente del GIBA – a squadre che avevano morosità nei confronti di giocatori di scalare la classifica o addirittura di ottenere importanti risultati sul campo, non possiamo accettarlo. Cercheremo di contrastare questo fenomeno stabilendo delle fidejussioni (magari aumentando le precedenti) e stabilendo sanzioni più rapide e severe”.
In qualità di presidente del sindacato dei giocatori non si poteva non toccare il “caso Napoli”. Squadra esclusa dal campionato di LegaDue e che ad oggi è ancora alle prese con il TNAS per riottenere una riammissione veloce. Un caso che penalizza l’intero campionato di LegaDue, che non avrebbe più un senso se non per la lotta promozione, ed anche i giocatori. Oltre agli eroici giocatori Napoli che non vogliono lasciare la barca prima del verdetto definitivo anche per tutti quei giocatori attualmente svincolati (questione sollevata ieri da Cittadini) e che difficilmente troveranno collocazione considerando che le squadre non avranno bisogno di rinforzarsi. “Quello di Napoli è un problema drammatico – conclude Giuseppe Cassì -. La società si era presentata al campionato con tutti i pagamenti onorati secondo le scadenze e senza alcun debito pregresso, la sua esclusione dopo tre giornata era difficile da prevedere. Questo provvedimento penalizza sicuramente il campionato che, tranne per la lotta promozione, perderà di interesse. Sicuramente ciò penalizza anche i nostri associati e in qualità di sindacato vedremo il da farsi per tutelarli. La giustizia deve fare il suo corso in tempi rapidi, so che è stata rigettata la sospensiva però mi auguro che il verdetto del TNAS possa arrivare quanto prima”
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