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VL Pesaro: nota sulle notizie riportate dalla stampa locale relative a “denunce e querele”

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Veniamo a conoscenza di feroci polemiche presenti su Facebook nei confronti della V.L. relative a “denunce e querele”. Crediamo che la genesi di questi ulteriori, inutili e dannosi contrasti sia da attribuire esclusivamente alla “simpatica” iniziativa del titolista del giornale Il Resto del Carlino edizione di Pesaro. Infatti, uno dei tre articoli pubblicati domenica 23 Febbraio 2020 a commento della conferenza stampa tenuta il sabato precedente, non si interessava minimamente di far riferimento al corposo contenuto della stessa (un’ora e mezza di tematiche trattate anche attraverso numerose domande dei giornalisti presenti), e addirittura era intitolato con la frase “Basta insulti: partite le denunce”. È un titolo indubbiamente molto strano per chi era presente alla conferenza stampa, sembra quasi un titolo voluto per creare un clima di ancora maggiore aggressiva ostilità nei confronti della V.L. Un clima forse utile a richiamare l’attenzione dei lettori o, ancora peggio, utile ad attaccare per perseguire altri scopi di fallimento delle attività della società coinvolta.

Perchè riteniamo che si tratti di un titolo quantomeno strano? Semplice: come si può evincere leggendo il contenuto dei resoconti e dei commenti presenti sullo stesso giornale o come si può conoscere chiedendo a chi era presente, sabato scorso al Club Nautico di Pesaro si è parlato di tanti argomenti, tra i quali le motivazioni delle cessioni di Chapman e Barford, l’assunzione di responsabilità degli errori fatti in questa negativa stagione, la riflessione sul presente e sui possibili scenari futuri, il lavoro tecnico, il lavoro dei giocatori….Solo negli ultimi attimi dell’incontro, in maniera sfumata e con davvero poca importanza (qualche giornalista aveva già chiuso il proprio pc per appunti e si era alzato per uscire), si è spiegato che la società è stata costretta a presentare una querela per diffamazione a mezzo stampa a difesa della reputazione della propria organizzazione attaccata da un giornalista e dalla sua testata online. Si è anche precisato e sottolineato che la V.L. e tutti i suoi componenti accettano tutte le critiche, anche le più dure, ma nessuno è costretto a subire insulti, denigrazioni e minacce su carta stampata o sui social media. Se si fossero riscontrati tali atteggiamenti sarebbe stato giusto difendersi.

Non avremmo mai pensato che un giornale potesse “uscire” e generare polemica con un titolo relativo ad un argomento secondario, che non avrebbe bisogno di nessuna ulteriore attenzione: crediamo che chi volesse ragionare su tutto ciò, potrebbe serenamente accettare che comunque non è giusto insultare, minacciare e denigrare altre persone senza conseguenze.

In questo momento dobbiamo accettare, anche se con un sottofondo di tristezza e di malinconia, che il nostro glorioso passato non torna: nulla regge all’andare del tempo. Ma immediatamente dobbiamo farci carico delle nostre responsabilità, non ce ne distacchiamo mai e dobbiamo riprendere a lottare: smettiamo tutti di coltivare “il vizio” di abbandonare tutto e lasciare vivo solo il ricordo, ma continuiamo a ravvivare la speranza di andare avanti, come abbiamo fatto caparbiamente in questi anni difficili. Abbiamo bisogno di nuove sfide. Abbiamo bisogno di superare i nostri limiti.

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