Virtus Bologna. Luca Baraldi: “Qual è il vantaggio di giocare in queste condizioni?”
Le parole dell’Amministratore Delegato di Virtus Pallacanestro Bologna, rilasciate a Stadio, sulla situazione attuale del Basket:
Ha senso andare e avanti è la domanda di queste ore. “Andrebbe fatta a chi sta decidendo di proseguire in una situazione decontestualizzata dalla realtà. Il momento sanitario sta travolgendo il Paese, continuando a giocare favoriamo la circolazione del virus, come dimostra una settimana con plurimi focolai in diverse squadre di Serie A. Qual è il vantaggio? Dai punto di vista sociale stiamo facendo un danno. senza nemmeno la possibilità di offrire uno spettacolo dal vivo alla tifoseria. Su quello sportivo le partite hanno perso contenuto, ci sono squadre senza giocatori, altre come la nostra che hanno perso il 75% delle partite in casa, per contro vinto sempre fuori. Si sta falsando il risultato. La metà delle gare in questa settimana non si gioca. Infine economicamente il danno è assoluto. Non c’è alcun vantaggio a giocare, i diritti televisivi sono to 0,0% del fatturato, gli sponsor che prima ancora di cercare visibilità vogliono assistete alle partite, non possono venire. Non riesco a capire gli amministratori delle società che hanno deciso di continuare. Sono scelte che il basket pagherà. Basterebbe ascoltare la gente comune, che chiede ogni giorno perché proseguire così”.
La soluzione, per il dirigente bianconero, sarebbe quella di interrompere e ripartire quando la situazione lo permetterà: “Certe decisioni allontanano imprenditori che si sono avvinanti a questo mondo in modo serio e con passione, come ha fitto Massimo Zanetti, e ora non trovano logica in certe scelte”.
Baraldi esprime soddisfazione per la presa di posizione del Comune: “Siamo l’unica città con due squadre in Serie A, rappresentiamo un terzo degli incassi totali al botteghino, per scudetti e storia siamo una parte importante del basket italiano, la sede della Lega è qui. Mi pare che certe scelte non rispettino Bologna”.
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Le parole di Luca Baraldi rilasciate a “Il Resto del Carlino”:
“Ho accolto con piacere la presa di posizione dell’assessore Matteo Lepore – spiega l’ad bianconero Luca Baraldi – perché per la prima volta ho visto l’amministrazione determinata a tutelare i valori di BasketCity. E’ stato compiuto un atto importante”.
Lepore parla di un rischio fallimento. Condivide? “Da un punto di vista sia sociale che della riconosciuta importanza di Bologna da parte del sistema basket lo è sicuramente. Noi per primi, ma a più riprese la Fortitudo ha sostenuto la nostra linea, abbiamo detto che era necessario prendersi un po’ di tempo come era stato correttamente fatto nella passata stagione. Non ci sono più le condizioni per andare avanti, ma in questo non siamo ascoltati, anzi semmai sotto traccia siamo stati anche sbeffeggiati”.
Il comunicato parlava anche di un pericolo economico. “Il nostro club non è a rischio, ma solo e semplicemente perché alle spalle c’è un azionista che di tasca propria sta garantendo la continuità aziendale. Senza Massimo Zanetti la V nera sarebbe una società in grave difficoltà, come lo sono tante altre. Certo che a continuare così c’è il rischio che queste persone, che hanno deciso di essere dei mecenati, si stufino e salutino la compagnia. Oggi di sicuro nel basket ci sono solo i costi, mentre i ricavi sono azzerati o molto incerti”.
Perché state predicando nel deserto? “Perché non si vuole vedere che lo spettacolo che stiamo offrendo non è sportivo essendo falsato. Primo perché si giocano la metà delle partite, secondo perché chi gioca spesso ha fuori almeno un giocatore positivo al Covid, terzo perché si gioca senza pubblico. Dicono che se ci si ferma falliamo, ma la Fiba dice che presso il Bat l’Italia è al secondo posto per contenziosi tra giocatori e club. Noi paghiamo tutti e non ne abbiamo, mentre per altri evidentemente non è così. Questo significa che tutta questa ricchezza non c’era, figurarsi ora che non ci sono ricavi”.
Il 22 novembre giocate il derby. La serie A può permettersi di non far vedere in chiaro in tv questa gara? “Assolutamente no. Io non mi sono permesso di commentare il fatto in sé, perché è giusto che si esprima l’opinione pubblica. In questo Bologna è snobbata dal mondo del basket pur rappresentando più di un terzo degli incassi italiani e pur rappresentando buona parte della storia della pallacanestro italiana tra noi e la Fortitudo. Giocare un derby senza pubblico non è bello per nessuno e sarà la dimostrazione che così non si va da nessuna parte”.
C’è chi guarda con sospetto a questa alleanza tra Virtus e Fortitudo. “E’ normale che due squadre di alto livello che condividono lo stesso territorio e le stesse preoccupazioni cerchino di farsi ascoltare politicamente. Abbiamo tifoserie differenti e sul campo ci diamo battaglia. Per noi la partita dell’anno non è certo quella con Milano, ma quella contro la Effe”.
E’ stata rinviata anche la vostra gara con Andorra. Questo significa che anche in EuroCup ci si deve fermare? “Certamente, a dimostrazione che Italia e Europa viaggiano sullo stesso piano. Oggi fare sport professionistico a livello nazionale e internazionale è impossibile. Si corre il rischio che le squadre diventino dei vettori di contagio, mentre bisognerebbe fermarsi per un paio di mesi. Il tutto per rispetto delle persone ammalate, per chi lavora negli ospedali e chiede soprattutto prevenzione e per chi lavora in un club”.