Vincenzo Esposito: “Con le regole attuali gli italiani si sentono protetti, hanno meno voglia di emergere”
Intervista a Vincenzo Esposito, coach della Germani Basket Leonessa Brescia, terza in classifica, per La Repubblica.
Un estratto delle sue dichiarazioni.
Il suo passaggio da giocatore a allenatore. “Ho smesso a Ozzano in B. Volevo restare nel basket ma non finire dietro una scrivania. Avevo voglia di trasmettere ad altri ciò che avevo deciso di non fare più sul campo.”
Il consiglio che non manca mai di dare ai suoi giocatori. “Non è importante l’errore ma la qualità della reazione. Puoi sbagliare un tiro, però subito dopo devi fare qualcosa per rimediare a quell’errore.”
A Brescia meglio del previsto. “Volevamo fare bella figura in un girone di EuroCup molto duro e siamo riusciti a qualificarci per la TOP16, in campionato l’obiettivo era di restare nel gruppo delle prime otto e abbiamo chiuso l’andata al terzo posto. I risultati dicono che siamo nettamente al di sopra delle aspettative e un po’ la cosa mi spaventa, non vorrei che si desse tutto per scontato.”
Cosa racconta il campionato. “Il livello si è alzato. Non puoi rilassarti un attimo. A livello economico e di qualità, Bologna, Milano, Sassari e Venezia hanno sulla carta qualcosa in più. Ai playoff però inizia un altro campionato, le variabili sono tante.”
Brescia è quella che fa giocare di più gli italiani… “Ma con questo regolamento gli italiani si sentono protetti e hanno meno voglia di meno di emergere degli altri. Oggi il giocatore italiano perde un posto di lavoro a Brescia lo trova subito a Cremona, se lo perde a Cremona lo trova a Bologna o a Sassari. I regolamenti attuali secondo me tendono a far sedere i giocatori e lo dice uno che crede negli italiani e non con le parole.”
Su Awudu Abass. “Sta diventando sempre più completo. L’aspetto più importante della sua crescita è la costanza di rendimento. Ha iniziato la stagione ad un livello e quel livello lo sta mantenendo con picchi verso l’alto.”