In casa Reyer è iniziato il conto alla rovescia per il debutto in campionato, da ieri l’Umana Reyer Venezia di coach Carlo Recalcati inizia a preparare la sfida di Avellino (domenica 12 Ottobre al PalaDelMauro).
Dopo aver beneficiato di alcuni giorni di riposo, la squadra si è trovata al PalaTaliercio e nel pomeriggio per l’occasione del Media Day, ha svolto un allenamento a porte aperte per giornalisti e fotografi.
Julyan Stone: “ Il mio ruolo richiede di conoscere molto bene le caratteristiche dei compagni, la conoscenza reciproca migliora sempre di più, c’è grande entusiasmo, non vedo l’ora di misurarmi nelle partite ufficiali. Condizione fisica? Non posso dire di essere come i primi giorni quando era tutto leggero per me che avevo un modo di lavorare diverso ma adesso mi sento bene, chiaramente so che ci sono dei carichi di lavoro pesanti che si sono svolti, ma giorno dopo giorno sento i benefici di questo lavoro. Concepisco il basket e quindi la mia squadra come una famiglia, anche in Nba, questo è molto importante così come imparare reciprocamente l’uno dall’altro ogni giorno e restare concentrati ovviamente su quello che è l’obiettivo, solo così a mio avviso si può arrivare alla vittoria. Se la nuova regola dei 14 secondi velocizza il gioco? Il basket è il basket, non ci sono così tante differenze nel rendere rapido il gioco così come quello che mi chiede il coach a prescindere da quello che è lo scorrere dell’orologio, per cui bisogna essere un po’ più accorti su questa differenza, ma non la vedo così sostanziale. Coach Recalcati mi chiede di essere più aggressivo e di prendermi qualche responsabilità in più al tiro. Io son sempre stato abituato ad avere grandi marcatori al mio fianco e quindi di metterli in ritmo, qui mi viene chiesto di avere qualche responsabilità in più, ovviamente so che il mio ruolo è quello del playmaker, quello di far girare la squadra e di mettere tutti nelle condizioni migliori di arrivare alla vittoria. ”
Coach Carlo Recalcati: “ Queste settimane di preparazione sono andate complessivamente bene, considerando il problema del playmaker e di Goss. Il lavoro l’abbiamo svolto, bisogna ricordare che Stone e Goss sono più indietro nel condizionamento rispetto ai loro compagni ma per rimettersi alla pari di tempo ne avremo. Questo gruppo segue molto, per noi non è stato difficile, perché lavora bene, ascolta, da’ sempre il massimo anche se qualche volta dobbiamo stare attenti a frenare un po’ sui tempi di lavoro perché accumulando allenamento dopo allenamento, giorni doppi con giorni singoli, la gestione di questo è assolutamente necessaria, però per le nostre premesse posso dire che siamo in linea con le nostre aspettative. É’ un gruppo che sta bene assieme, che lavora bene assieme. Abbiamo il vantaggio di avere tre giocatori che hanno giocato insieme, non siamo una squadra completamente nuova, la disponibilità di tutti consente di fare un passo verso l’alto e questo aiuta molto in campo e fuori dal campo.
Avellino è un impegno difficile, come noi ha rinnovato molto, ha iniziato tardi rispetto alle altre squadre ma ha fatto molto bene negli incontri di pre-campionato, è una squadra molto intensa, solida e atletica, quindi sarà un bell’impegno. Trovare un tifo caldo è una costante, non ci spaventa e non ci preoccupa, direi che molte volte in trasferta trovare un pubblico un po’ ostile lo metti in preventivo, ti carica molto e ti da maggiori motivazioni e ti costringe a tenere molto alta l’attenzione.
Cosa dirò ai ragazzi? Non ci sono grandi cose da dire, abbiamo lavorato per sei settimane per arrivare alla partenza, devono essere tranquilli di essere sulla strada giusta, di avere grandi fiducia e confidenza nei loro mezzi, ma queste cose si ripetono sistematicamente ed è il concetto che i giocatori già conoscono.
L’inserimento di Stone procede bene, ha avuto la seconda settimana di lavoro carico di fatica e nella partita di Cantù si è visto che non era fresco come quando era sceso dall’aereo, adesso è molto stanco perché pur essendo allenato e ha fatto qualcosa durante l’estate non è mai come lavorare con una squadra che lavora sistematicamente due volte al giorno con dei giocatori che stanno acquisendo una condizione abbastanza totale però si sta impegnando, non è una nostra preoccupazione il fatto che abbia perso un po’ di freschezza, è chiaro che è un lavoro che vediamo sul lungo periodo e quello che paga oggi contiamo di averlo con gli interessi in futuro, è un discorso valso anche per Goss.
Il risultato della Supercoppa? Sassari ha dato una grande dimostrazione di compattezza, di forza e grande intensità, ma dare per spacciata Milano che non è più la favorita mi sembra molto presto, aveva fuori molti giocatori importanti, tanti giocatori nuovi, quindi non la si può giudicare solo da quella partita, ma è fuori di dubbio che quella partita da grande fiducia a tutte le avversarie che di volta in volta incontreranno Milano, perché se una squadra parte favorita ed è evidente che è non è al 100% le avversarie prendono coraggio. Per la vittoria finale Milano è la grande favorita, considerando il tipo di squadra, gli investimenti fatti e il fatto di essere campioni in carica togliendosi la pressione degli anni scorsi. Dopo ci sono tante squadre che possono arrivare ai play-off nella miglior condizione possibile e quando arrivi ai playoff ognuno dovrà giocarsi le proprie carte, starà allora proprio a Milano dimostrare di essere favorita non solo sulla carta ma anche sul campo.
Promessa ai tifosi? Quello che ho detto fin dall’inizio, essere competitivi fin dalla prima partita, noi andiamo in campo per vincere sempre e non partiremo sconfitti in nessun incontro, per i tifosi è importante che abbiano la possibilità che la propria squadra alla fine della partita comunque sia finita abbia dato tutto .”