In merito all’intervista rilasciata oggi dall’atleta Nicola Akele al quotidiano sportivo “Il Corriere dello Sport”, la società Reyer rigetta totalmente e nettamente tutte le affermazioni in essa riportate e precisa che:
– tutti i giocatori dell’Under 19 maschile 2013/2014 risultano tesserati con la S.S.D. Reyer Venezia Mestre SpA, società che non è da identificarsi esclusivamente con il solo settore femminile, ma è la società che gestisce il settore giovanile e l’attività del Palasport Taliercio, in cui si giocano come noto le partite dei campionati maschili e femminili;
– il giocatore ed i suoi genitori coscientemente hanno firmato il passaggio alla Reyer SpA lo scorso settembre 2013, e dopo le partite di campionato svolte con la prima squadra, a giugno 2014, è stato presentato al giocatore un contratto quinquennale come giocatore professionista;
– nello stesso mese di giugno è stata la società a presentare la proposta di giocare in prestito nella Pallacanestro Trieste, militante in LegaA Gold, assumendosi l’onere economico, al solo fine di farlo maturare ancora di più a livello cestistico e tecnico, vista l’impossibilità per la prima squadra maschile di garantirgli uno spazio minimo;
– il giocatore, dopo aver accettato e ringraziato la società delle proposte ricevute, ed aver iniziato la stagione con la Pallacanestro Trieste, con l’avvento del suo consulente Matteo Comellini e le prime comunicazioni del padre, ha formulato le prime richieste di modifica della proposta contrattuale formulata, che la società, nell’esercizio legittimo dei suoi diritti, ha respinto;
– il 22 settembre 2014 la società ha quindi convocato il giocatore per il campionato di Promozione, unica possibilità per la società di far giocare il ragazzo.
Alla luce di tali fatti, la società ritiene che la propria immagine, e il lavoro di numerosi collaboratori, siano stati gravemente danneggiati da accuse strumentali, che non corrispondono assolutamente a verità.
In questi anni, scopo del settore giovanile della Reyer, che coinvolge direttamente migliaia di persone in ambito maschile e femminile, è infatti sempre stato quello di far crescere i giovani come atleti e come individui, insegnando loro a competere rispettando le regole. Un rispetto delle regole e dei rapporti interpersonali confermato dai tanti atleti e atlete che in questi anni hanno fatto parte del settore giovanile orogranata e che fanno da contraltare alle isolate dichiarazioni di Nicola Akele.
La Reyer, più volte indicata come modello di corretta gestione come confermato anche dal superamento periodico delle verifiche imposte dalla Certificazione Etica, ribadisce quindi con forza di essersi comportata con la massima correttezza, regolamentale e morale, anche nel caso di Nicola Akele. Nel contempo si precisa che l’atleta e i suoi genitori sono sempre stati informati dalla società, ovvero consapevoli e consenzienti, di qualsiasi aspetto riguardasse la gestione dell’atleta e della persona in ambito tecnico, sportivo, scolastico, educativo e medico.
E’ quindi la Reyer stessa ad affrontare questa situazione con grande dispiacere e sconforto e a sentirsi tradita, e non poco, dal comportamento di Nicola Akele, probabilmente mal consigliato da chi per mero interesse economico soprassiede su valori quali rispetto e gratitudine nei confronti della società che ha investito e creduto nelle sue potenzialità.
Nella ferma convinzione di aver rispettato tutte le norme vigenti, la Reyer, reputa quindi ancora una volta gravi e diffamatorie le accuse rivolte alla società che a maggior ragione si vedrà sempre più impegnata in questa battaglia a difesa della legalità come valore fondamentale nei rapporti tra le persone. Nel contempo la società non si farà intimidire né ricattare da una azioni, dirette e indirette, adottate al chiaro scopo di creare pressione nei confronti della Reyer.
La Reyer informa quindi di aver dato mandato ai propri legali di tutelare la società con ogni mezzo legale, compresa la querela ove ve ne siano gli estremi.