Venezia, l’analisi di Markovski: “Dobbiamo cercare i sfruttare l’immagine di squadra nel gioco offensivo”
Secondo stop nelle sei partite per l’Umana Reyer Venezia sotto la gestione di Zare Markovski. Dopo quella con Sassari decisa negli ultimi minuti di gioco, è arrivata una sconfitta pesante nel punteggio.
“ Il mio ruolo è sempre quello di monitorare la squadra come sta lavorando giorno dopo giorno, tutto in ottica di fare le partite al meglio delle possibilità e per questo penso che pur perdendo di 20 punti a Pistoia, questa squadra meriti soltanto sostegno. Anche settimana scorsa non abbiamo rinunciato al lavoro che volevamo, al nostro grado di difficoltà che abbiamo e per questo penso che l’energia fisica direi che ci ha tolto la notevole voglia pure di giocare. Sono il primo che accusa qualcuno se non fa il proprio dovere in allenamento, ma non mi tirerei indietro neanche in pubblico, ma questo non è il caso. ” Quasi a far ricordare il suo confronto visto da tutti con Andre Smith nel secondo tempo del match contro Sassari.
A Pistoia la sconfitta è arrivata soprattutto nella lotta ai rimbalzi con la Reyer incapace di contenere la grande serata di Ed Daniel, autore di 16 punti e 20 rimbalzi, dei quali 11 offensivi. “ Abbiamo subito 16 punti dal secondo possesso guadagnati dai rimbalzi in attacco, un ulteriore prova che Pistoia ci ha devastato. Abbiamo avuto 23 minuti di 5 fisso, il problema è che non abbiamo resistito all’urto dell’intensità di rimbalzo che ha creato una notevole differenza catturandone solo 3 in quei minuti di impiego sul parquet.”
Oltre che dalle colpe del settore lunghi, la panchina corta ha pagato dazio e i giocatori utilizzati tanto (38 minuti Smith, 37 Vitali, 35 Taylor) hanno pagato lo sforzo, causa anche l’indisponibilità di Giachetti e Rosselli. “ Analizzando la situazione, stiamo vedendo lo stato attuale delle cose dalle necessità tecniche alle fisiche che in questo momento sono in emergenza e ci pesano di più, stiamo valutando il tutto di non avere precedenti; il risultato è l’andamento della partita e ti permette di allargare le rotazioni con i giovani coprendo l’assenza dei due senior e avere la brillantezza necessaria, ma ieri non era la partita dei giovani: eravamo sempre in affanno e in recupero non permettendo ai giovani di entrare. Con le scelte tecniche non è possibile conquistare meno rimbalzi sotto il proprio canestro (20 offensivi per Pistoia contro i 17 difensivi solo di Venezia), non dobbiamo più creare situazioni del genere e bisogna vincere la fase del gioco quando la palla è sul ferro. Stiamo monitorando di aiutare la squadra non soltanto di lavorare bene ma anche di renderci la vita più facile. Quindi attenzione rivolta ai lunghi? A tutti i reparti. Ci sono situazioni in cui i giocatori giocano 25\30 minuti e il loro lo fanno. Le assenze fisiche non sono sui lunghi, ieri non era la loro partita. Smith e Peric sono il primo e secondo giocatore come rendimento della squadra. Non bisogna parlare solo nei lunghi ma nella squadra nel globale per aiutarla. ”
Come ripartire da una batosta simile “ La partita di Pistoia è stata devastante dal punto di fisico nei nostri confronti, finché non c’era il problema di portarci allo scontro fisico, noi abbiamo portato Pistoia dove volevamo. Non che abbiamo giocato male, ma l’esecuzione e l’intensità con la quale abbiamo giocato soprattutto in difesa è stata quella che non ci ha permesso di stare in partita; quando ci siamo intestarditi anche non giocando bene in difesa, in attacco rispondere con altrettanto gioco individuale anche li abbiamo fatto piacere agli avversari. Per quello bisogna giocare con più intensità in difesa e più collettivo nei momenti difficili quando fisicamente non ce la fai come per esempio gli spazi che abbiamo creato con gli smarcamenti, invece di farli da 6 metri li facevamo da 4, e con la presenza fisica abbiamo agevolato la difesa degli avversari; per quello dico che altrettanto giochi con intensità sia in difesa che in attacco. Quando gli smarcamenti sono sui due metri e l’avversario ti controlla, non gli crei difficoltà nel controllarti. La partita di ieri deve farci capire soprattutto durante la settimana in che modo lavorare fisicamente. Ieri nel modo abbiamo sbagliato, ma purtroppo non c’eravamo fisicamente e succede più la probabilità di non vedere l’ora che finisca la partita poiché le assenze ci hanno affaticato e resi meno brillanti. ”
Zare poi, analizza il mercato “ Capisco la curiosità giornalistica. Ad oggi non c’è niente. La società è sempre pronta per comunicare. Ma state sicuri che certamente non si crede che va bene così. Italiani? Non c’era e non c’è nessuno da prendere di quel livello di cui abbiamo bisogno. Stranieri? Si vedrà. ”
Per Giachetti chance di vederlo in campo giovedì? “ L’ho visto sabato e si sente meglio, poi aldilà di questo anche 48 ore prima di Avellino stava meglio, allenamento completo e il giorno dopo non c’era. Quello che c’è da oggi a giovedì è tutto da vedere. Io nelle mie stranezze dico ‘meglio un giorno più tardi che un giorno prima’ . Tornando un giorno prima di Avellino ha tolto 10 giorni di allenamento. Rosselli? Ieri mi ha riferito che se fosse per lui, lui si sentirebbe pronto a ricominciare l’allenamento subito, e ciò è già un ottimo segnale. Adesso vedremo i medici quando lo sbloccano che sanno meglio loro cosa fare. Per Guido sono ottimista, può già esserci il 5 gennaio, poi dopo un mese di assenza è un altro discorso ma almeno lì si parlerà di quantità di minuti tra i 5 e i 15 che possa essere usato. ”
Giovedì, quindi, Acqua Vitasnella Cantù che stasera ha sconfitto Milano “ E’ una delle migliori quattro del nostro campionato che in Europa ci rappresenta come si deve. Sarà un’altra bella sfida per noi dove bisognerà aspirare di fermarli e cercando di imporre quello che vogliamo. ”
Tornando alla partita di ieri, il coach si augura una cosa. “ Dobbiamo cercare di sfruttare l’immagine di squadra nel gioco offensivo e in difesa ridurre con le scelte tattiche la pericolosità del gioco degli avversari, quando si tratta soltanto di imporsi solo fisicamente o magari di esserne in grado. Con la stessa intensità giochi sia in attacco che in difesa, il nostro gioco offensivo espresso finora era dovuto alla stessa intensità difensiva e vedo che la squadra da ciò sta maturando tatticamente. Quindi non è il problema di leggere l’attacco degli avversari o cosa bisogna fare in attacco, il problema quando c’è intensità di battersi sia in attacco che in difesa e bisogna essere pronti con vivacità nel farlo. ”
© BasketItaly.it – Riproduzione riservata