Dopo aver espugnato il campo di Cremona, per la 10^ giornata di andata del campionato di Beko Serie A l”Umana Reyer Venezia affronterà domenica 15 Dicembre alle 18:15 al PalaTaliercio di Mestre la Sidigas Scandone Avellino.
“ Avellino è una squadra piena di talento, costruita per arrivare tra le migliori quattro del campionato grazie a un buon direttore d’orchestra come Lakovic che sa come impostare il gioco e trovare l’uomo libero. Bisogna render loro la vita difficile con la nostra difesa che deve essere di livello necessario, con l’occorrenza di partire in contropiede e giocare il meno possibile contro la loro difesa schierata. ” Coach Zare Markovski inquadra così i prossimi avversari della Reyer, nella speranza dei tifosi che si ripeti la stessa prestazione offerta nel secondo tempo del match contro la Vanoli. “ Mi auguro di ripetere la stessa partita di Cremona, anche la parte brutta. (Zare ride). Non mi butto giù così facilmente, la partita dura 40 minuti. Ovvio che meno mal di testa si ha, meglio è per godersi meglio il match. Ma non è così, bisogna anche nelle difficoltà cercare di superare il momento come sabato scorso dopo il primo tempo. ” Con la vittoria ottenuta al PalaRadi, continua così il cammino positivo per la Reyer sotto la gestione Markovski (tre vittorie su quattro) per fare un ulteriore passo verso il primo obiettivo stagionale, le Final Eight di Coppa Italia. “ Il primo obiettivo è vincere la prossima partita, primo e ultimo. Io non faccio programmi a lunga scadenza o analisi. Per me esiste solo una partita ed è quella. La classifica è somma delle vittorie, quindi cerchiamo di vincerne il più possibile. ” Mercoledì la Reyer ha affrontato in un test senza punteggio la Scaligera Basket Verona. Per il coach Markovski si è trattato di un allenamento normale. “ Non mi ha dato nessun tratto tecnico, se non un Linhart molto concentrato nell’applicarsi in quello che gli ho chiesto, è stato positivo. Ho cercato di far giocare ognuno 20′ di media senza pensare al risultato. Io quando faccio le amichevoli durante l’anno faccio quintetti da 10′ dove ognuno ha il diritto anche di sbagliare come in un allenamento vero e proprio. Escluso Linhart, non mi ha dato nessun input. A che punto è il nostro progetto tecnico? Non c’è il tempo di pensare a che punto sia, potrei dire che siamo al 70% come al 30%. Noi cerchiamo di vincere questo mini-campionato che abbiamo davanti a noi e non ci pensiamo sopra. Per me è bello e importante andare all’allenamento, vuol dire che ho qualcosa da riferire alla squadra e non siamo così al punto di aver esaurito le informazioni. Sono quindi contento del lavoro svolto questa settimana, va bene così. ” Per il coach macedone, dopo Milano, Bologna e Sassari, arriva un altro match contro una sua ex squadra. Infatti Zare allenò la Scandone per 4 anni complessivi divisi in due periodi, dal 2002 al 2005 e nella stagione 2008-2009. “ Il momento che ricordo con grande orgoglio della mia esperienza alla Scandone sono stati i primi tre anni quando facevamo di necessità virtù: all’epoca si doveva costruire la squadra con solo 700mila €, magari qualche giocatore scappava e succedeva di rimanere in 5\6, era veramente faticoso. Con i loro tifosi c’è un grande affetto reciproco particolare, lì ho fatto 4 anni e certamente mi fa piacere. Adesso è un’altra Avellino, con tanti soldi. Sono orgoglioso che quelle fatiche che abbiamo patito poi sono servite ad aspettare tempi migliori. ”
Come il suo coach, anche Tony Easley non guarda alle Final Eight come l’obiettivo primario da raggiungere “ Si pensa solo alla prossima partita, se si comincia a pensare anche alle successive ci si rischia di deconcentrare o pensare troppo. Mi aspetto una partita fisica, loro sono molto talentuosi e fisici per lo più a rimbalzo. Noi dobbiamo restare concentrati sulla partita e dobbiamo far girare bene il pallone. La chiave per battere Avellino? Non lo so se ci sia, loro sono un’ottima squadra, sarà sicuramente una partita molto intensa. La differenza starà ancora una volta nel ritmo della gara e quanto sapremo essere rapidi. ” Rispetto alle prime cinque giornate di campionato, il pivot dell’Ohio riconosce quale sia il concetto principale da quando è arrivato Markovski sulla panchina oro-granata “ Abbiamo sicuramente un’impostazione difensiva diversa, molto più aggressiva da questo punto di vista. Noi ci siamo calati in questo tipo di mentalità e abbiamo capito quali siano le nostre qualità. Nello scrimmage settimanale contro Verona abbiamo avuto l’opportunità di assimilare certi concetti non solo difensivi che vuole il coach e di aumentate la conoscenza di questi meccanismi. ” Dopo un primo tempo veramente pessimo, a Cremona c’è stata la reazione d’orgoglio nella seconda parte dell’incontro che ha portato due punti importanti per salire in classifica. Chissà se cinque giornate fa sarebbero riusciti a girare la partita. “ Si e no. La differenza è stata sicuramente di tipo mentale, con più aggressività nella ripresa, ma non saprei dire se sarebbe andata nello stesso modo. ” Dopo un terzo di stagione, facendo un suo aspetto personale del campionato fin qua disputato Tony si analizza così “ Io sono il più severo coach di me stesso, non sono mai soddisfatto delle mie performance, credo che si debba migliorare ogni giorno nel capire il sistema di gioco e capire cosa il coach vuole che io faccia. ” © BasketItaly.it – Riproduzione riservata