Prima conferenza stampa da giocatore dell’Umana Reyer Venezia per Andrew Goudelock.
Il ‘Mini-Mamba’, sulle pagine dell’edizione odierna de Il Gazzettino – Venezia, ha rilasciato le sue prime dichiarazioni in oro-granata.
Un’intensa salita attraversata per ritornare a giocare dopo l’infortunio con la lesione del tendine rotuleo del ginocchio destro quando vestiva la maglia dei Shandong Stars in Cina a dicembre 2018. “Sono reduce da un lungo cammino fatto di lavoro, sacrificio, grande pazienza e dedizione. Un percorso davvero duro.”
Il suo debutto in maglia Reyer lo scorso 28 gennaio contro Patrasso. “È stato bellissimo tornare sul parquet dopo un anno di inattività. Al contempo è stato anche strano perchè, in carriera, non mi era mai capitato di vivere una simile situazione. Quando sono entrato mi sono sforzato di non pensare mai al mio ginocchio e gli elementi extra gioco non mi hanno sfiorato. Sono contento di essere tornato.”
Sul suo recupero. “In questo momento non bisogna pensare ai tempi ma riuscire a tornare in campo nella migliore condizione. Non mi spaventa quanto lavoro ci sarà ancora da fare. Gioco a basket da 13 anni, conosco le dinamiche ma già dai primi allenamenti ho ripreso confidenza col ritmo del campo. Adesso servono condizione e forza mentale. Non ho messo un timing preciso, in questi primi mesi alla Reyer ho lavorato in massima sintonia con staff medico e tecnico. La condizione sta crescendo, cercherò di arrivare all’85% verso fine stagione, poi spero al massimo per gli eventuali playoff. Ma ora mi interessa di più trovare il modo per essere comunque utile alla squadra.”
La Reyer e il gruppo. “Mi ha aiutato il fatto che il club abbia creduto in me e un ruolo determinante l’ha avuto come compagni e staff mi hanno accolto.”
Sul periodo complicato che sta vivendo Venezia. “La Reyer ha una cultura vincente e da avversario l’ho notata. Bisogna restare calmi e lucidi nei momenti difficili, anche top team come Lakers e Clippers hanno momenti complicati. Servono concentrazione e stimolo a dare sempre il massimo. Coach De Raffaele ha grande esperienza e sa gestire situazioni e gruppo. Non sempre si può governare la palla perchè entri ma si devono allenare attitudine e atteggiamento. Fare drammi dopo qualche sconfitta non serve a nulla.”