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Varese, Arditi contro tutti: Renzo Cimberio spiega la sua posizione

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presidente cimberio varese

Ciò che è accaduto in quel di Varese domenica sera nel corso della partita tra Varese e Pesaro continua a lasciare strascichi.

Renzo Cimberio ha deciso di chiarire la propria posizione nei confronti della frangia più calda della tifoseria biancorossa, gli Arditi i quali, dopo aver duramente constestato squadra e società (nonchè “litigato” con il restante pubblico del PalaWhirpool), hanno rivolto allo stesso Cimberio un coro di sostegno.

 

E qui accade la reazione inaspettata del patron varesino: Cimberio alza il braccio per zittire gli stessi ultras che fino a pochi secondi prima lo stavano inneggiando.

In un’intrervista rilasciata a La Prealpina, il patron varesino ha spiegato il motivo del gesto: 

Non sono l’eroe della giornata, il mio è stato un rimprovero quasi paterno nei confronti di persone che considero amici ed in quel momento stavano sbagliando. Un gesto che fa parte del mio carattere: se vedo una cosa che ritengo sbagliata lo dico subito. E, a mio avviso, quello striscione che contestava il mercato della società e l’impegno dei giocatori era un errore. All’intervallo tra primo e secondo quarto ne ho parlato anche con Toto Bulgheroni, mio vicino di posto in parterre, ed entrambi abbiamo giudicato inopportuna la contestazione. Volevo alzarmi per chiedere ai tifosi di rimuovere lo striscione, ma poi ho preferito rinunciare perché volevo spiegare bene le mie ragioni. Quando poi è partito il coro nei miei riguardi, ho reagito d’istinto evitando sceneggiate, ma alzando il braccio per chiedere di togliere i cartelli. La mia non era una “squalifica” nei confronti di un gruppo che ho sempre aiutato quando mi ha chiesto sostegno per le trasferte. Però, non è giusto criticare in quel modo in un momento così difficile: quella contro Pesaro era una partita nelle nostre possibilità e c’era bisogno di infondere coraggio alla squadra, non tagliarle le gambe come poteva avvenire con una contestazione del genere“.

Niccolò Coscia (@Nick_Coscia)

Foto di Mattia Ozbot