Finisce con la vittoria della Reyer, che espugna il Pianella 73-77, l’appassionante sfida di mezzogiorno, anticipo dell’undicesima giornata di Serie A, che vede i veneziani in vetta soltaria in attesa di Reggio e Milano. Gli orogranata vedono premiata la maggiore lucidità nell’ultimo spicchio di partita, dopo che Cantù aveva condotto a lungo nella ripresa, pur senza margini significativi.
Gli uomini chiave del match hanno i volti di Peric (19 e 9 rimbalzi) e del “solito” Goss (20 e 7 assist), in una partita che vede entrambe le squadre faticare dal perimetro (7/25 la Reyer, soltanto 3/15 Acqua VitaSnella) e una battaglia estremamente fisica in vernice e sotto i tabelloni. Proprio la siccità dai 6.75 condanna i padroni di casa, che nel momento chiave lasciano per strada troppe triple aperte, non riuscendo più a scardinare il fortino degli uomini di Recalcati, pure in un match che vede per lungo tempo, quasi tutti i secondi 20′, le squadre fronteggiarsi con quattro esterni.
Peccato per una Cantù che disputa una partita diligente, guidata dalla migliore versione stagionale di Johnson-Odom (23 e 5 assist, con 8 falli subiti e 1 sola persa), controllando il ritmo e gestendo discretamente la palla, (14 perse di squadra, 6 delle quali nella terza frazione, con 13 assist), ma paga la circolazione stagnante degli ultimi minuti, rispetto ad una Reyer che seleziona meglio i tiri (14 perse come Cantù, ma 19 assist), trovando quelli decisivi. Recalcati pesca anche il jolly Nelson (7 e 4 reb) nell’ultimo quarto, con un paio di giocate decisive sui due lati del campo e la tripla del sorpasso definitivo, 70-71, a 2′ dalla fine. Troppe defezioni invece per Sacripanti, che registra l’ennesima prestazione ectoplasmatica di Hollis (2, 1/6 al tiro in 14′), definitivamente panchinato a metà terzo quarto, e il contributo nullo di Gentile (2 punti e -4 di valutazione in 19′) dalla panchina, il cui impatto a partita in corso, una costante nello scorso campionato, è solo un lontano ricordo. Funziona il quintetto con un grande Dequan Jones (17, 7/9 dal campo e 6 reb) da 4, in risposta alla scelta di Recalcati, che mette a frutto il fisico e la capacità di prendersi conclusioni nel traffico, facendo anche gli straordinari in difesa su Goss. Ma l’intensità dei brianzoli cala visibilmente con l’ala Usa in panchina e un confuso Abass in campo, che sbaglia i tempi delle proprie iniziative in attacco ed è poco reattivo nella metà campo difensiva.
L’Acqua VitaSnella brillante del primo tempo, chiuso avanti 43-39, che serve bene i propri lunghi, con Williams (11 e 5 reb) e Shermadini (9 più 3 reb) coinvolti con continuità nel pick’n’roll, lascia il posto a una squadra più timorosa e meno lucida nella ripresa, specie nel quarto di coda. Anche perchè si spegne la luce di un Feldeine, poco in palla al tiro ma capace di distribuire 6 assist nei primi 20′, con il dominicano (chiuderà con 7 punti e 2/13 dal campo, con gli assist fermi a 6) che nella ripresa cerca disperatamente di mettersi in partita quando la squadra comincia a faticare, finendo con l’accumulare errori e forzature. Le stesse percentuali della seconda metà (8/19 da due dopo l’ottimo 15/22 dei primi due quarti) raccontano di una Cantù meno lucida nel costruire i tiri, a fronte del 10/16 di una Reyer più continua nell’avvicinarsi al ferro avversario, dopo l’11/22 del primo tempo. Senza sottovalutare l’importanza tattica di Ress (8 e 2/3 da tre), fondamentale nel chiamare la difesa a 7 metri dal canestro creando spazio per il gioco interno, prima di abbandonare il match er un colpo subito. Così quando le mani si raffreddano e diventa difficile farsi largo in area, Venezia prende lentamente in mano la partita, approfitta con la transizione di alcuni sanguinosi errori avversari e costruisce il parziale di 4-14 nei minuti centrali dell’ultimo quarto, con la rubata di Viggiano che manda a schiacciare Peric per il 70-75 entrando negli ultimi 60″, dove gli orogranata devono solo gestire.
Recalcati e i suoi si godono quindi il primato, con un match non impeccabile, ma di grande carattere, Sacripanti registra segnali positivi, rispetto alle ultime deludenti prestazioni, ma non basta per consolarsi, guardando ad una classifica che dice 4 vinte e 7 perse, dove, sfumata ormai la Coppa Italia, è tempo di guardarsi le spalle per non restare invischiati sul fondo. Dopo la trasferta di Cremona a Santo Stefano e l’impegno casalingo contro Reggio, sarà la partita di Pesaro, unica squadra alle spalle dei biancoblu a parte Caserta, ad essere fondamentale in quest’ottica.
Per la capolista Reyer, in arrivo una altro impegno “on the road” con la matricola terribile Trento, prima del doppio impegno interno con Cremona e Banco di Sardegna, alla ricerca del miglior piazzamento nella griglia delle Final Eight.
MVP: E’ di Hrvoje Peric (19, 6/9 da due, 2/5 da tre, 9 reb, 2 stop, 2 perse, 2 rec, 2 ass, val. 26) la palma del migliore in campo. L’ala croata sfrutta tutta la propria versatilità per colpire dalla distanza contro giocatori più lenti e giocare in avvicinamento quando i quintetti bassi gli permettono di sfruttare la propria abilità spalle a canestro. Sua anche la schiacciata che manda i titoli di coda.
Tabellini e statistiche
ACQUA VITASNELLA CANTU’ – UMANA VENEZIA 73-77 (22- 21, 43- 39, 63- 58)
ACQUA VITASNELLA CANTU’: Johnson-Odom 23, Feldeine 7, Abass2, Bloise ne, Laganà ne, Maspero ne, Jones 17, Shermadini 9, Hollis 2, Buva, Gentile 2, Williams 11. All. Sacripanti.
UMANA VENEZIA: Moore 4, Stone 6, Peric 19, Goss 20, Bolpin ne, Ruzzier, Ress 6, Ortner 4, Nelson 7, Viggiano 8, Ceron, Dulkys 3. All. Recalcati.
Tiri da due: Cantù 23/41, Venezia 21/38
Tiri da tre: Cantù 3/15, Venezia 7/25
Tiri liberi: Cantù 18/25, Venezia 14/18
Rimbalzi: Cantù 32 (6 off.)/ Venezia 35 (8 off.)
Assist/palle perse: Cantù 13/14, Venezia 19/14
Recuperi: Cantù 4, Venezia 8
Valutazione: Cantù 80, Venezia 77
Stefano Mocerino
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