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Troppa Pesaro per Cremona; all’Adriatic Arena non si passa

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Scavolini Pesaro 86-64 Vanoli  Braga Cremona (24-16, 47-40, 73-55).

Da “tu chiamale se vuoi emozioni” del doppio successo Milano-Caserta, la Vanoli Braga passa alla versione “tu chiamale se vuoi bastonate”; quelle violente e dolorose che piovono sulle teste dei biancoblu. Poteva essere la notte dei sogni, coronando il filotto positivo con la terza vittoria consecutiva, invece è diventata quasi la notte degli incubi. L’assenza di Cusin,  che poteva essere un fattore importante per Cremona da sfruttare, si è rivelata un’arma a doppio taglio perché il suo sostituto Lydeka ha letteralmente fatto a fette la difesa della Vanoli Braga nel primo quarto, spartiacque della partita.

CRONACA DELLA PARTITA: Cremona illude i propri tifosi con una partenza che fa ben sperare; Tabu trova subito la retina dall’arco, Pesaro ci mette del suo perdendo numerose palle, sei alla fine del quarto, e i biancoblu lombardi mettono il naso avanti 9-12 con il canestro di Milic al minuto 5. La faccenda inizia a farsi complicata quando la Scavolini capisce come può far  male ai suoi avversari, innescando Lydeka, strabordante nel pitturato, e sudoku irrisolvibile per tutta la difesa della Vanoli Braga. Il lungo lituano è una mina vagante, segna 13 punti nel quarto, con un 6/7 da lustrarsi gli occhi, mettendo a ferro e fuoco il quintetto di coach Attilio Caja, incapace di trovare una contromossa per arginare il centro pesarese.  13 dei 24 punti della Scavolini portano la firma di Lydeka; Cremona fatica a tenere il ritmo della Scavo e incassa senza colpo ferire il break di 14-2 che vale il 26-14 a fine primo quarto. La spinta offensiva di Lydeka sembra spegnersi nel secondo quarto, nel quale la Vanoli Braga prova a rimettersi in carreggiata; Tusek cerca di scuotere i suoi, ma Hackett prende per mano la sua squadra e infila due bombe consecutive che fanno dilatare il vantaggio, 34-22 al minuto 14; l’inerzia è nelle mani di Pesaro, ma un time out di coach Caja, cambia volto al match. La palla gira fluidamente in attacco, si trovano tiri ad alta percentuale di realizzazione ed il break di 10-0 riapre la contesa, 41-38 al 19’ con il tiro mancino di Tusek. Pesaro, però, trova nei suoi campioni il grimaldello per rimandare a distanza di sicurezza i padroni di casa; la bomba di Jones sulla sirena, vale il +7, 47-40; Pesaro tira solamente 4 volte nel pitturato, ma pesca ben cinque triple che aprono la difesa biancoblu. Cremona, invece, sul piatto della bilancasia mette un più che discreto 7/9 da due, ma non ci prende quasi mai da tre. Il secondo tempo ricalca quanto visto nel primo, con la Scavolini che riprende il discorso interrotto nei primi venti minuti; Lydeka, Hickman e White riportano il vantaggio oltre la doppia cifra, 53-42, la tripla dall’angolo di Cavaliero vale il 56-42; il seguente break di 7-0 firmato White, Jones e ancora Lydeka, che prima appoggia al tabellone, poi subisce uno sfondamento cruciale in fidea, fissano il 68-48, con il match ormai ai titoli di coda. Terzo quarto caratterizzato dai tanti falli fischiati, ben 18, contro i 17 totali dei primi due quarti, e dal traguardo dei 3000 punti in Serie A di Marko Milic, grazie al tiro libero del 54° punto. Il 73-55 è impietoso, così come impietoso è il 5/17 dal campo che colleziona la Vanoli Braga nel periodo, con ben nove palle perse; Pesaro, invece, mette la freccia sfruttando un 7/11 dal campo che paga dividendi altissimi. L’ultimo quarto vale solo per rimpinguare le statistiche personali; Pesaro gioca sul velluto, e nel garbage time coach Dalmonte concede la meritata standing ovation ai tre protagonisti della serata, Lydeka, White e Hickman, dando qualche minuto di gloria ai giovani Tortu’, Cercolani e Urbutis. Cremona chiude il secondo tempo con 24 punti segnati e 39 punti concessi ad una Scavolini che ha meritato di vincere; sconfitta che “ridimensiona” e riporta con i piedi per terra Cremona, gasata dalle due vittorie consecutive. Niente di rotto per i lombardi, il vantaggio su Casale Monferrato è ancora di otto punti, ma ora da gestire con una giornata in meno; per Pesaro un successo che consolida il posto dei marchigiani, proiettati verso la post-season.

Pesaro: White 24, Cavaliero 5, Hickman 16, Cercolani, Tortu’, Flamini, Hackett 13, Lydeka 20, Urbutis, Jones 8. Allenatore: Dalmonte.

Cremona: Lighty 7, Cinciarini 6, Lottici ne, Antonelli ne, Tabu 11, Mazic ne, D’Ercole 5, Perkovic 4, Milic 12, Rich 10, Belloni ne, Tusek. Allenatore: Caja.

 

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