Dopo la partita di ieri al Palaleonessa di Brescia, persa per 75 a 63, coach Eugenio Dalmasson torna sull’atteggiamento dei suoi in campo, analizzandone lati positivi e negativi:
“Quella di ieri è una partita che dobbiamo analizzare spezzandola ovviamente in due parti – ha osservato coach Dalmasson – affrontate con atteggiamenti diametralmente opposti. I primi 20 minuti in cui non siamo riusciti ad entrare in ritmo partita e abbiamo subito l’iniziativa di Brescia, e la seconda parte di gioco in cui invece abbiamo ricucito uno strappo che sembrava incolmabile.
Quello che alla fine ci è mancato per completare la rimonta, al di là dei due canestri da fuoriclasse di Crawford, è stata la lucidità, a causa del grande dispendio di energie che comporta un ritmo di gioco così altalenante. Entrambe le metà di partita meritano un’attenta analisi da parte nostra e ci obbligano ad imparare molto in fretta quanto l’atteggiamento iniziale condizioni tutto l’andamento della gara, inevitabilmente.
Abbiamo dimostrato che possiamo raddrizzare partite simili, come successo a Sassari, ma qui siamo andati sotto da subito in modo più pesante, subendo la fisicità dello stesso Crawford e di Moss. Non abbiamo messo in attacco e soprattutto in difesa, la giusta aggressività, subendo Brescia nella nostra metà campo”.
Rispetto all’esordio biancorosso di Delìa e Cebasek ricorda come “sono due giocatori che non giocavano una partita da 8 mesi e che hanno bisogno di un naturale periodo di adattamento, che deve essere il migliore e più breve possibile. In questo la squadra deve essere, come dimostra di fare, di grande aiuto ai nuovi arrivati. L’importante è non caricare da subito questi ragazzi di grandi aspettative, dobbiamo dargli del tempo per trovare il ritmo gara”.
Per quanto riguarda l’andamento del campionato Dalmasson ricorda come “abbiamo affrontato 3 delle migliori squadre dell’intero campionato, mai con lo stesso roster a disposizione. Per competere a questi livelli non solo occorre essere a organico completo, ma dobbiamo anche esprimere il nostro basket migliore. Abbiamo dimostrato a più riprese di poterci essere: adesso l’unica cosa da fare sarà lavorare con qualità, recuperare tutti gli infortunati e tenere, sin dalla palla a due, un atteggiamento che ci permetta di raddrizzare da subito anche le partite che non nascono bene”.
Ufficio Stampa Pallacanestro Trieste