Settimana difficile per il mondo del basket. Affrontare un lutto è per natura una delle sfide più difficili per un essere umano. Resistere al turbinio di emozioni della notizia, sforzarsi di elaborare il fatto e cercare di mettere assieme affannosamente le energie psichiche per andare avanti. Non esiste un modo per troncare con quella pagina dolorosa che rappresenterà per sempre una frattura nella nostra memoria. Per quanto ci si possa sforzare non si potrà mai più essere gli stessi, tanto quanto non potrà esserlo la realtà in cui siamo immersi. La quotidiana frenesia contemporanea permetterà solo di mascherare un vuoto impossibile da colmare.
Al termine della settimana più cupa per il mondo del basket, torna anche il massimo campionato italiano. Al PalaVerde si riaffaccia per la seconda volta questa stagione il “classico” tra Treviso e Fortitudo Bologna. Sfida da sempre molto sentita e che neppure le disavventure societarie sono riuscite a far sparire. Assieme alla Virtus Roma le due società hanno mostrato alle avversarie di poter dare filo da torcere in qualsiasi occasione, raggiungendo risultati importanti.
Il raduno di tifosi e società a Casa Fortitudo
Successi per entrambe nell’ultima giornata. Se la De’ Longhi ha ottenuto un convincente successo in quel di Pistoia, rifilando un distacco di 11 punti alla OriOra, la Pompea ha scacciato buona parte delle perplessità sul girone di ritorno della corazzata di Martino. Dichiarazioni pre-partita che non si sono limitate alla conferenza pre-trasferta dell’allenatore bianco-blu. Giovedì dedicato al terzo brain-storming stagionale con i tifosi sul futuro del mondo fortitudino. Come sempre è il presidente Pavani a moderare il botta risposta. Spazio non soltanto alle iniziative celebrative per la settimana del derby di ritorno. Con una piccola parentesi Pavani si rivolge ai giornalisti: “mi piacerebbe guardare la classifica davanti a noi e non dietro“. Una sola frase che condensa la volontà della dirigenza di far valere i lati positivi della vittoria casalinga contro Varese e proteggere il gruppo da critiche considerate eccessive per il grande girone di andata messo in archivio.
La vittoria contro la OpenJobMetis, avrà forse sorpreso fan e addetti ai lavori. Nulla di inaspettato per Martino. Il capo tecnico della Pompea ha evidenziato l’importanza della convincente seconda metà di gara, con la quale i suoi ragazzi ha costretto alla resa Mayo e compagni. Tante le difficoltà della trasferta in terra trevigiana, a cominciare dal fattore ambientale. Allenamento incentrato sull’intensità per continuare il trend degli ultimi due turni ed evitare nella ostica sfida di domani pause o cali di concentrazione che possono incidere negativamente. Incalzato sul sogno play off lanciato in maniera discreta giovedì sera, Martino tiene a rimanere calmo ed evitare di vivere con stress o esaltazione inutilmente dannosa. Questo il vero ostacolo da affrontare per la sua Pompea in quella rincorsa alla post-season che può essere solamente una stella da seguire con umiltà.
Settimana di preparazione a organico pieno che lascia sensazioni di soddisfazione nella mente dell’ex coach di Ravenna. Una soddisfazione a cui si somma la felicità per aver letto il nome di Fantinelli tra i convocati in nazionale.
Non trova particolari difficoltà coach Menetti nel descrivere il big match di domani. Per la De Longhi si tratta di accettare la sfida dei tanti talenti che compongono il roster felsineo e lo hanno portato ad essere di ottimo spessore. Necessario puntare su una grande difesa per 40 minuti. È questo il marchio di fabbrica attorno al quale Menetti e i suoi hanno costruito i successi più importanti fino ad ora. Solo attraverso una base difensiva compatta è quindi possibile cercare un ritmo offensivo convincente. La vittoria a Pistoia senza ombre di dubbio ha dato morale dopo il trend negativo dell’ultimo periodo. Positività importante che dà importanza al lavoro settimanale ma che deve aiutare la squadra a mantenere i nervi saldi domani sera.

Respinge l’idea di aver preparato questo derby riservando particolare attenzione solo ad alcuni giocatori. “Sono tutti osservati speciali!” Inutile quindi concentrarsi solo su Cinciarini (indiziato in sala stampa come arma fortitudina indigesta statisticamente alla DeLonghi). Importante per Menetti l’innesto di Ivan Almeida. Attorno al giocatore, scelto per lavorare sul calo mentale nel corso del 40 minuti c’è tanta curiosità, quasi quanta ne suscita in vista di domani l’ottima prestazione a Pistoia di Jordan Parks.
Anche Aly Nikolic ha dato una sua visione della settimana e del derby con la Fortitudo. Ottima settimana in termini di lavoro per una sfida tattica da vincere attraverso una prestazione di energia come a Pistoia. Anche Almeida potrà secondo Nikolic aiutare a dare continuità e interrompere i “cali di corrente” che attanagliano il team.
Per concludere un pensiero a Kobe Bryant da parte di entrambi i tecnici. Menetti si è lasciato al ricordo degli anni passati a Reggio Emilia. Una città dove Bryant ha passato pochi anni ma ha lasciato, seguendo suo padre, un ricordo unico. È difficile parlare della scomparsa di una leggenda che come lui ha saputo dare tanto alla pallacanestro mondiale. Anche per Antimo Martino non è facile pensare alla prematura scomparsa della bandiera dei Lakers. A colpirlo durante la settimana sono state però le parole spese da tutti i grandi professionisti che hanno avuto il piacere di lavorare, giocare o incontrare Bryant. In ognuna di quelle dichiarazioni riemerge sempre la grande attitudine al lavoro riconducibile alla Mamba Mentality. Non solo un metodo di lavoro ma uno stile di vita per qualsiasi allenatore, giocatore o fan della palla a spicchi.