Trento, ‘Dada’ Pascolo: “Abbiamo fatto qualcosa di incredibile, al limite della perfezione”
Davide Pascolo è stato uno dei protagonisti assoluti della storica stagione dell’Aquila Basket Trento che ha condotto fino alla promozione in Serie A. Il giovane lungo azzurro, nel mirino di numerosi club di A, commenta così la stagione appena conclusa: «Col passare dei giorni la grande emozione e le incredibili sensazioni di gioia e di euforia stanno lasciando posto a una coscienza diversa, un profondo senso di orgoglio e consapevolezza: diciamo che dalla reazione «del cuore» stiamo passando a quella «della testa». Mi sto rendendo conto che abbiamo fatto davvero qualcosa di incredibile, una stagione ai limiti della perfezione: non potevamo fare risultato più bello di arrivare in serie A, e di arrivarci in questo modo, adesso godiamoci questo meritato riposo e poi si riparte».
La stagione di Pascolo è stata a dir poco entusiasmante: MVP della regular season e dominatore delle statistiche, dai rimbalzi alle stoppate passando per la percentuale al tiro. Secondo molti, «Dada» è il giocatore più migliorato rispetto allo scorso anno: «Sicuramente questa stagione è stata importante per la mia crescita: mi sono stati dati minuti e responsabilità, sono riuscito ad aumentare la consapevolezza di me stesso e lavorare con serenità. Tutto il gruppo lo ha fatto, non abbiamo mai mollato nè calato di intensità tutto l’anno, e alla fine i risultati si sono visti».
Nel cercare l’immagine che riassuma nel modo migliore questi mesi di pallacanestro stellare, sudore e vittorie «Dada» non ha nemmeno mezza esitazione: «La tripla di capitan Forray in gara 5 con Torino, quella che ci ha portato in vantaggio completando la nostra rimonta: in quel gesto tecnico e in quell’esultanza sono condensate tutte le cose che ci sono successe quest’anno. Senza dubbio è stato il momento culminante del nostro cammino verso la promozione».
Una promozione accolta dall’entusiasmo incontenibile dei tifosi trentini, che dopo aver dato una super spinta ai bianconeri, soprattutto nei playoff, hanno accolto i campioni trentini in grande stile: «E’ un amore incredibile, a volte ci siamo quasi stupiti di quanto la gente ci volesse bene anche al di là del fatto che fossimo giocatori di basket, ma proprio come ragazzi. Penso che questo legame sia stato agevolato dal fatto che alcuni di noi ormai sono qui da anni, e poi perché viviamo nel modo migliore la città e il rapporto con il pubblico, sempre in modo molto aperto: banalmente, fare alla fine di tutte le partite il giro di campo salutando la gente sugli spalti aiuta a creare questo genere di legame. E naturalmente, le vittorie sono un catalizzatore niente male».