Trento, coach Buscaglia non è sazio: “Non ci nascondiamo, vogliamo attaccare il quarto posto!”
In pochi anni ha condotto l’Aquila Basket Trento dalle minors fino alla conquista della Serie A. Ogni anno doveva essere più difficile ma l’operato di coach Maurizio Buscaglia ha sempre centrato nel segno. Anche al debutto nel massimo campionato italiano il coach azzurro ha saputo creare una squadra divertente e capace di giocarsela con tutti. Al momento, con 32 punti, la matricola bianconera è al quinto posto nella classifica di Serie A con il fiato sul collo delle regine del mercato estivo Milano, Sassari, Venezia e ReggioEmilia. «Nei mesi siamo cresciuti in molti aspetti del gioco, ma soprattutto ci ha appassionato la sfida di poter reggere la categoria», spiega coach Maurizio Buscaglia ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. «Beh, indubbiamente fa più notizia Trento. Non fosse altro per il fatto che eravamo partiti per salvarci».
Milano, Reggio Emilia, Venezia e Sassari in estate erano state più o meno pronosticate tra le prime quattro. Vedere invece Trento come migliore delle «altre» è una grande sorpresa.
«Non posso negarlo. Ma io, ottimista di natura, giorno dopo giorno ho visto la squadra crescere con un’incredibile unione d’intenti tra stranieri e italiani. Da una parte Mitchell, Owens, Sanders, Grant e Armwood, dall’altra Pascolo, Spanghero, Baldi Rossi, Forray e Flaccadori. Un gruppo che anche dopo le quattro sconfitte di fila contro Bologna, Reggio Emilia, Milano e Cantù non si è abbattuto, anzi ha trovato la forza di reagire».
E non è ancora finita…
«La politica dello step by step è sempre stata alla base del club. D’altronde, i tanti campionati vinti testimoniamo la nostra programmazione. Non ci nascondiamo: vogliamo provare ad attaccare il quarto posto».
Ci parli di Tony Mitchell: è un tipo fumantino?
«No, ma è uno che ha sempre voglia di vincere. Talento offensivo pazzesco, sa pure passare bene la palla. Alcuni colleghi mi hanno detto che da tempo non vedevano in Italia un’ala piccola così forte. È ancora giovane, penso comunque che sia pronto per una squadra di Eurolega anche se è sempre il contesto alla fine a fare la differenza».
Lei è arrivato in Serie A a 45 anni: tardi?
«A volte ci vuole fortuna, a volte si è etichettati solo come allenatore delle categorie minori. Ecco, forse questa negli anni passati mi era stata appiccicata. Un motivo in più per essere soddisfatto della stagione attuale. In attesa di giocare i playoff, naturalmente: un’altra sfida vinta».
Ci fa tre nomination stagionali? Extracomunitario, comunitario e italiano: non i soliti noti…
«White, Peric e poi non saprei chi scegliere tra Michele Vitali e Fontecchio. Naturalmente ho tolto i miei, eh».
Cosa fa Buscaglia nel tempo libero?
«Ne ho poco, in verità. Ma appena posso suono la chitarra, mia vecchia passione, cammino per i sentieri del Trentino e poi mi piace gustare i sapori della buona tavola…».