Si dice che ciò che conta veramente sia quello scritto nero su bianco; un contratto parla allora di un accordo quadriennale, il fisico di Travis Diener parla invece di stanchezza e nonostante lui vorrebbe vivere sul parquet 24 ore su 24, è arrivato il momento di dire Addio.
Arrivato 4 anni fa alla corte di Sacchetti, ha chiuso la sua esperienza italiana esattamente come era iniziata: con un infortunio. Travis Diener infatti nella prima stagione in A della Dinamo Sassari saltò tutto il precampionato e la prima partita di regular season, ma su una gamba sola al suo ritorno, conquistò pian piano tutto il pubblico del PalaSerradimigni, regalando cioccolatini ai suoi compagni e dispiaceri agli avversari.
Uno dei pochi giocatori che con le sue qualità, è riuscito a racchiudere ODIO e AMORE in una sola emozione, perché capace di farti Amare la pallacanestro, ma allo stesso tempo farsi odiare perché la maglia indossata non era quella della “TUA” squadra.
A rendere ALADIENER, l’ex Pacers è stato Meo Sacchetti che durante questa esperienza italiana ha avuto il merito di creare intorno a lui tutto ciò di cui aveva bisogno, trasformando Sassari e il PalaSerradimigni in un habitat ideale in cui poter esprimere se stesso, senza catene che lo vincolassero a sistemi di gioco troppo standardizzati.
Da sorpresa del basket italiano a nuova forza del panorama cestistico nazionale e anche Europeo, Sassari con TD12 in regia si ha davvero tolto tantissime soddisfazioni, dal punto di vista personale in 4 anni sono arrivati il record assoluto di assist in Eurocup per una gara (15 nella tana della Stella Rossa), il titolo di MVP nelle Final8 di Coppa Italia, una vittoria al Three Point Contest dell’ASG, una stagione come miglior assist man della Lega a 7,2 app e tantissimi applausi; nel palmares brillerà poi la Coppa Italia vinta questa stagione, una sorpesa ricca di sorrisi che ha fatto piangere di gioia una regione intera.
Nel mezzo anche la parentesi della nazionale, un Europeo che non lo ha visto protagonista più per scelte tecniche che per demeriti personali, ma ha messo in luce la sua voglia di sacrificio per mettersi a disposizione sia della maglia azzurra, sia della sua Sassari e della sua Sardegna grazie al passaporto italiano.
Si chiude un ciclo per la Dinamo, si chiude la carriera di uno dei giocatori più spettacolari che il campionato Italiano abbia visto sui propri parquet, non è stato il fisico la sua forza, ma quella capacità da veggente, di vedere in anticipo tutto ciò che stava per accadere sul rettangolo di gioco.
Grazie di tutto Travis Diener, in bocca al lupo.
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