Grazie a un ultimo quarto assolutamente spaziale di Jimmy Baron, l’Acea Virtus Roma torna alla vittoria dopo 4 sconfitte consecutive e accede matematicamente ai play-off sconfiggendo l’Umana Reyer Venezia 75-83. La Reyer ha condotto per 38′ toccando anche il +19, ma nell’ultimo quarto cede di schianto ed esce sconfitta nell’ultima in casa tra i fischi del PalaTaliercio.
Ecco i numeri e le curiosità del match, tutto rigorosamente in CountDown!
10 il voto all’ultimo quarto di Jimmy Baron. Conferma la prestazione dei 21 punti messi a segno contro Pistoia sfornando una prova da 19. Dopo tre quarti di gara sembrava il classico spettatore non pagante a giochicchiare e a firmare la presenza. Ma gli ultimi 10 minuti del match sono stati tutti suoi: dal 69-61 al 33′ si accende letteralmente e incendia l’area avversaria con 14 punti segnati in meno di 6′ mandando in bambola la resistenza lagunare. La matte dalla lunga, dalla media, da sotto e si guadagna anche diversi viaggi in lunetta. Semplicemente devastante, il match-winner della partita.
9 il voto a Phil Goss. Se i meriti per la vittoria dei giallo-rossi sono arrivati grazie all’ultimo quarto di Baron, è stato grazie alla prestazione della guardia n°5 se Roma ha retto l’urto quando la squadra non girava. Ha iniziato balbettando trovando molti più ferri che retine, ma minuto dopo minuto da vero capitano ha trascinato i suoi compagni alla rimonta da -19 ed è stato una spina nel fianco costante con il 14/15 ai liberi che dice tutto. 27 punti, 5 rimbalzi catturati, 9 falli subiti e 3 assist per 32 di valutazione. Mvp del match.
8 i punti segnati da Hrvoje Peric. 4 giorni prima contro Reggio Emilia il croato appariva concreto e solido spingendo i suoi compagni alla vittoria grazie a un suo secondo quarto delizioso, tanto che a fine partita coach Markovski lo ha elogiato e lo ha comparato da giocatore di Eurolega. Ma ieri sera Pero torna “normale” non stando mai in partita neanche quando la Reyer era in netto vantaggio. Poca lucidità e poco impatto, tanto da avere il plus minus peggiore con un -20 eloquente.
7 il voto a Luca Vitali e Nate Linhart. Insieme a Vujacic, senza dubbio i migliori in campo tra gli oro-granata. Vitali risulta il miglior marcatore tra i lagunari con 13 punti, molti dei quali segnati nel tentare la possibile scossa e di svegliare Venezia a reggere la rimonta giallo-rossa. Nate invece dimostra un grande sacrificio per lunghi tratti del match e conferma la sua crescita vista nel girone di ritorno lottando su ogni pallone. Per la stagione prossima, oltre a Peric e Vujacic, un pensierino sulla loro ri-conferma non ci starebbe male.
6 i rimbalzi catturati da Sasha Vujacic. E’ oramai entrato nei cuori dei tifosi oro-granata. Continua ad avere sì una mira annebbiata da quando è arrivato (4/9 ieri sera, 11 punti) da far pensare male al suo soprannome “The Machine”, ma quel che è certo è che ci mette continuamente un cuore enorme e una voglia di sbattersi per i compagni ruotando in 4 posizioni diverse da far capire a tanti giocatori come si sta in campo (vero Smith e Taylor?). Si prende una botta alla caviglia e per un contatto fortuito con Baron si rompe il naso ma la sua voglia di giocare è immensa. Alla fine è costretto ad alzare bandiera bianca e le sue lacrime nel giro di campo finale dicono tutto. Cuor di leone.
5 come il 5\12 al tiro di Josh Mayo con 12 punti. Dopo essere stato l’artefice della vittoria di Montegranaro sulla Reyer nella 2a giornata di ritorno, cerca in tutti i modi di ripetersi contro gli stessi avversari fin da subito, ma viene tenuto a bada soprattutto da Johnson. Col passare dei minuti, anche grazie alla sua velocità, la squadra rimonta. Gli ultimi 6′ dal match li assiste dalla panchina.
4 i punti segnati da Szymon Szewczyk. Il “calzolaio” non riesce a lasciare più di tanto il segno nel suo ritorno da ex giocando un match sottotono. Solo 8′ minuti giocati con tanta difficoltà, forse un campanello d’allarme per Dalmonte a provare forse Kanacevic già dalla prossima. Viene omaggiato dalla società oro-granata con una targa in vetro a pochi minuti dall’inizio e la curva di casa gli dedica più e più volte cori di omaggio al suo passato e a un possibile ritorno con la maglia della Reyer. Chissà mai…
3 i punti e le stoppate di Trevor Mbakwe. La cavalletta del Minnesota fa una fatica immane a reggere l’urto in un match senza tanti fronzoli. 3 sono anche i rimbalzi catturati, pochi per un atleta che ne prende 9,5 di media. Si fa notare dal pubblico del palazzetto per una caduta rovinosa faccia a terra dopo un tentativo di rimbalzo e una stoppata di viva forza a fine match certificata da un suo urlo.
2 i punti segnati da Nicola Akele. Era dal match casalingo contro Varese che il 18eene di scuola Reyer non andava a referto. Parte ancora una volta in quintetto, cerca di dare tutto come suo solito ringhiando in difesa e si prende il lusso di rubare palla sotto-canestro avversario segnando da sotto.
1 come l’ultima giornata da giocare domenica prossima. Obiettivi contrapposti per le due squadre con la Virtus Roma impegnata a difendere il suo sesto posto da Reggio Emilia ospitando la Cimberio Varese mentre Venezia non avrà più nulla da chiedere a una stagione deludente andando a far visita a una Pesaro che lotta con il coltello fra i denti per cercare una salvezza difficilissima a discapito della Sutor Montegranaro impegnata a Cremona. Un ultimo impegno da vivere con passione…
0 il voto all’atteggiamento irriguardoso di Andre Smith verso i suoi tifosi. Non si discute di certo il giocatore che in questo campionato ha salvato la baracca più e più volte grazie ai suoi elementi tecnici sotto-canestro, risultando in certi punti del campionato semplicemente indispensabile da far attrarre perfino la chiamata di una squadra da Eurolega come l’Olympiacos.
Ma se l’uomo combina una pagliacciata del genere, è meglio non avere nella propria squadra questi tipi di prime donne, perché deve esserci Umiltà innanzitutto. Non accettare il giustificato invito sonoro della curva di onorare la maglia (coro rivolto a tutta la squadra fra l’altro) rispondendo con le mani negli oggetti di famiglia e le corna, è mancare totalmente di rispetto come altri gesti offensivi e provocatori verso la propria curva e tutto un pubblico che ti ha osannato per l’intero campionato, assolutamente vergognoso e non da professionista serio. Una delle pagine più brutte in 142 anni di storia gloriosa della Reyer da cancellare al più presto. Il presidente Luigi Brugnaro ha già fatto sapere che il giocatore non sarà a Pesaro e che la società l’ha esonerato da ogni attività fino al termine della stagione in corso.
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