Stone e De Raffaele: “Per l’impresa contro il Nizhny, servirà il supporto della nostra gente”
Umana Reyer Venezia chiamata a compiere a una vera e propria impresa martedì 12 marzo (inizio ore 20:30) nel ritorno degli Ottavi di Basketball Champions League contro i russi del Nizhny Novgogorod.
Serve per la squadra orogranata vincere con uno scarto di almeno 24 punti dopo aver perso in Russia l’andata per 95-72.
Per il miracolo sportivo, Julyan Stone a Il Gazzettino invita i tifosi orogranata che ieri sera hanno già dato una risposta quando la Curva Nord ha esposto lo striscione “Chi non viene martedì…. O el ga’ ea badante russa o el xè juventin” che scherza sulla concomitanza del match di calcio Juventus-Atletico Madrid di Champions League.
“Contro Nizhny dovremo disputare una grandissima partita. Quanto fatto contro Sassari non sarà sufficiente, serviranno molta più energia ed aggressività. Per questo il popolo della Reyer deve venire a sostenerci, devono trasmetterci quell’energia che ci servirà per rendere l’ambiente bollente, un palasport che ci trascini e ci esalti.”
Al play-guardia statunitense, gli fa eco coach Walter De Raffaele che ha dapprima dedicato la vittoria contro Sassari ad Alberto Bucci, suo coach ai tempi della Libertas Livorno finalista scudetto nel 1989. “Una persona d’altri tempi. A parte quello che ha fatto nel basket, è sempre stata una persona profonda che ha segnato una parte importante della mia vita e che rimarrà sempre dentro di me. Un abbraccio alla famiglia con tante condoglianze. La vittoria è tutta per lui, i suoi insegnamenti resteranno, sempre.”
Poi, ecco le sue parole sul match di Champions contro il Nizhny al PalaTaliercio. “Martedì servirà un’impresa, perchè di questo si tratterà. Dovremo viverla con molta serenità come ho detto ai giocatori, li invidio molto perchè son le partite che ti alleni e giochi. E’ naturale, serve qualcosa di straordinario. Serve che la nostra gente ci spinga. Non solo i tifosi, ma la nostra gente, che spinga fin dal riscaldamento, da prima di entrare in campo perchè deve crearsi quell’empatia non sempre c’è e trascina la squadra. Noi sicuramente ci metteremo tutto e di più, poi alla fine vedremo come sarà andata a finire, però sicuramente usciremo dal campo senza aver lasciato niente sapendo che dobbiamo fare un passettino per quarto senza voler fare tutto e subito. Ripeto, servirà la partita perfetta ma insieme ci proveremo fino alla fine.”
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