Per la 22ma giornata del campionato LBA Legabasket Serie A, il derby veneto del PalaTaliercio di Mestre va all’Umana Reyer Venezia per 79-73 contro la De’ Longhi Treviso Basket, vendicando così il match perso all’andata al PalaVerde.
Un incontro equilibrato, ma soprattutto teso come ogni derby deve essere. Equilibrio spezzato solo alla fine, vinto dalla Reyer grazie alle triple di Stone e quella di Daye, decisiva, a 27” dal termine. Julyan Stone è stato il fattore di questo derby, lui che era in ballottaggio con Andrew Goudelock per essere nei 12, con giocate chiave tra le due metà campo e una carica di adrenalina ed emotiva a mille per il pubblico del PalaTaliercio. Buoni aiuti anche dalla panca di Cerella, un ottimo Chappell e Watt, quest’ultimo autore di una doppia-doppia da 10 e 11 rimbalzi. Venezia l’ha vinta ai rimbalzi (48 a 29 la statistica con be 17 carambole offensive per gli oro-granata), Treviso ha pagato la scarsa vena realizzativa di David Logan (2/11 al tiro) e molti giocatori non entrati in partita a scarse fiammate come Nikolic, Almeida e Fotu, non è bastato un grande orgoglio alla squadra di coach Menetti per ripetere la vittoria dell’ottobre scorso.
Cronaca del match
Inizio di un derby vibrante con sfottò tra le due tifoserie tramite striscioni e cori, sarà così per tutta la partita. David Logan e Ivan Almedia partono decisi per Treviso in un primo periodo però equilibrato, 12-12 al 6′, 19-19 dopo 8′. La tripla di Cerella dà il vantaggio di Venezia dopo i primi 10′ sul 25-23. Secondo quarto e Tessitori “buca” le disattenzioni difensive avversarie, Daye porta il 27-27, time-out Menetti al 13′. E’ 30-30 dopo 15′ con la tripla di Matteo Chillo a portare un nuovo pareggio di un match finora equilibrato e senza scossoni, le due squadre sbagliano entrambe dal perimetro e così dopo il 30-32 firmato ancora da Chillo, ci pensano Stone e Daye a rimbalzo a mettere il 34-32 dopo 17′. Tessitori con la bimane, seguito dalla tripla di Almeida, porta la De’ Longhi avanti sul 36-37, ma Venezia con l’energia di Julayn Stone (già a quota 7 rimbalzi) e il canestro di Chappell, va sul 38-37 a metà partita.
Si ritorna in campo e 3/3 ai liberi di De Nicolao illude la Reyer di scappare sul +4, Nikolic con un 3+1 e Isaac Fotu portano Treviso sul +4 ospite, 41-45 al 22′, time-out De Raffaele. Venezia sbanda al tiro da tre (2/17 dopo 23′), Fotu dà il massimo vantaggio biancoblu sul 41-47, causa anche un tecnico di Almeida, piazza un break di 7-0 con Chappell e Watt, ma lo stesso pivot si fa fischiare un antisportivo. Stone suona la carica con una tripla, una delle poche a segno, ma Parks con una schiacciata in contropiede riduce il gap in un match teso con percentuali basse dove ogni errore può pesare, 53-51 dopo tre quarti. Ultimo periodo: Chappell prima, Cerella poi, segnano le triple del +6, Alviti con la bomba dall’angolo riduce il gap seguito da Parks, ma Watt con l’affondata su rimbalzo porta la Reyer sul 63-58 a 6’16” dalla fine, time-out Menetti. Due triple di Matteo Imbrò danno il vantaggio Treviso sul 63-64 a 4’37” dalla fine, è pari a quota 66 dopo il canestro di Nikolic a rispondere alla tripla di De Nicolao a 3’50”. Ma Venezia con Chappell, Watt, la tripla di Stone si porta sul +8 a 2’03” dalla fine, 74-66. Ma Treviso d’orgoglio non molla nulla: Fotu e la tripla di Nikolic mettono il -3 ospite a 1’15” dal termine, time-out De Raffaele. Watt dà il nuovo +5, Nikolic con i liberi riduce il passivo a 39”5, ma ecco la tripla solitaria di Austin Daye che chiude il discorso con Logan a sbagliare la bomba del -3. Finisce tra l’esultanza dei tifosi oro-granata, la Reyer si prende il derby 79-73.
MVP BasketItaly.it: Julyan Stone.
Umana Reyer Venezia – De’ Longhi Treviso Basket 79-73 (25-23; 38-37; 53-51)
Venezia: Stone 8, Bramos 7, Tonut ne, Daye 14, De Nicolao 11, Filloy, Vidmar 4, Chappell 18, Mazzola, Pellegrino ne, Cerella 7, Watt 10. Coach: Walter De Raffaele.
Treviso: Tessitori 8, Logan 6, Alviti 3, Nikolic 14, Almeida 11, Parks 4, Imbrò 8, Chillo 5, Uglietti 2, Fotu 12. Coach: Massimiliano Menetti.
Arbitri: Roberto Begnis, Carmelo Lo Guzzo e Giulio Pepponi.
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