L’attesissima finale tra i campioni d’Italia del MontePaschi Siena e l’EA7 Milano è ormai alle porte. La squadra di Sergio Scariolo è reduce da un periodo di forma incredibile con una sola sconfitta a referto in questa post-season, così come Siena, e con una serie di vittorie non indifferente tra il finale di stagione regolare e, appunto, la post-season. I due tecnici, che più volte si sono beccati durante la stagione hanno presentato la serie, che vedrà alzarsi la prima palla a due domani sera alle 20.30 (in diretta su RaiSport2), rilasciando alcune dichiarazioni.
Simone Pianigiani: “Arrivati a questo punto c’è poco da dire – commenta il coach ai microfoni di MSB Tv – solo le emozioni positive di giocare un’altra finale, cosa mai scontata. Esordiremo ancora una volta in casa, in un ambiente bellissimo e con un feeling straordinario che in questi anni si è creato tra la squadra e la nostra gente. Quindi, al di là di quello che abbiamo passato e che siamo in questo momento, conterà solo essere pronti a vivere questa sfida al massimo, partita dopo partita, perché sappiamo che stiamo portando a termine un altro ciclo che comunque vada è stato vincente, e quindi c’è la consapevolezza e la volontà di mettere tutto quello che abbiamo affinchè si possa concludere nel migliore dei modi e non avendo rimpianti nell’aver dato tutto.”
Sergio Scariolo: “Siamo coscienti di giocare la finale contro un avversario che per molte ragioni, precedenti, esperienza, fattore campo è considerato quasi unanimemente favorito. Ma noi siamo cresciuti molto durante l’anno, tra alti e bassi normali soprattutto con tanti giovani e pur con tutti i nostri difetti. E l’abbiamo fatto senza soffrire di complessi di inferiorità. La chiave è limitare le palle perse soprattutto in trasferta anche se fanno parte del nostro modo di giocare: essendo stati primi negli assist per tutto l’anno, siamo una squadra che si prende dei rischi. Ma dobbiamo ridurle rispetto alla serie con Pesaro, che è stata bellissima come spettacolo e cornice di pubblico. Giocheremo una partita alla volta e dopo ogni gara penseremo alla successiva, ogni finale è un gut-check, una verifica per gli attributi per rubare una frase a LeBron James dopo gara 6 a Boston. Non mi sono mai preoccupato dei pronostici della vigilia, l’avessi fatto con le mie squadre non avremmo probabilmente mai vinto una finale. Solo con la Spagna siamo partiti favoriti ma sono stato chiamato ad allenarla proprio perché prima mi era capitato di allenare squadre capaci di sovvertire i pronostici. La nostra è una squadra nuova quindi non ci sono legami con le altre finali perse con Siena, questo è un gruppo che ha vinto a Belgrado, ha vinto ad Atene, ha interrotto una lunga striscia negativa con Siena, il che conferma che anche su campi caldi non soffriamo di sudditanza psicologica. Li affrontiamo per la quarta volta ma è la prima di una finale lunga e la consideriamo come tale”.