Numeri, percentuali, spunti statistici per entrare nelle pieghe del big match del PalaEstra, rivisto nel classico Count Down di BasketItaly.it:
10… come i punti di Cantù nel 2° quarto, contro i 28 della Mens Sana all’interno di un parziale di 38-12 a partire dall’ultimo vantaggio biancoblu (8-9 dopo 5′). La partita in sostanza finisce lì.
9… punti e 3 rimbalzi con 4/5 dal campo e un paio di movimenti sul perno di alta scuola, nonostante non salti il proverbiale foglio di giornale. Marko Scekic, di gran lunga il migliore tra i centri biancoblu, dà un piccolo saggio di ciò che avrebbe aggiunto a questa squadra senza il calvario di problemi fisici che hanno fin qui caratterizzato la sua stagione.
8… come i canestri dal campo di Bobby Brown, per un totale di 24 punti più 4 assist, 5 falli subiti e una gestione ‘affilata’ del pick’n’roll, con cui fa a fette la difesa di Cantù che riesce a prendergli solo la targa.
7… come i rimbalzi di Ben Ortner, che consuma la più classica delle vendette dell’ex con 15 punti (tutti nel 2° periodo), 7/9 dal campo e un’efficacia in difesa che in Brianza forse rimpiangono.
6… come la valutazione di Mancinelli. Il capitano azzurro è il più pronto dei suoi in avvio, quando tutta le iniziative canturine passano per le sue mani. Chiude con 10 punti, 4/7 al tiro e un paio di assist, lanciando, se non altro, segnali positivi a un ambiente che iniziava ad essere diffidente nei suoi confronti.
5… assist e 7 punti uscendo dalla panchina nel momento della scavigliata di Hackett. Aleksandar Rasic risponde presente alla chiamata di Banchi e, come all’andata, fa parecchio male alla Lenovo.
4… triple su 7 tentativi, 17 punti e la consueta puntualità nei close out sui tiratori come negli aiuti a centro area. David Moss è il fulcro del meccanismo mensanino, prendendosi anche il merito di uccidere Cantù dall’angolo quando il – 5 a 2′ dalla fine l’aveva illusa del miracolo.
3… triple (su 3) di Maarty Leunen nel quarto conclusivo, ma differenza di quelle di Moss, arrivano troppo tardi, in una partita in cui l’ex Oregon non tesse le abituali trame per i suoi e si vede poco anche a rimbalzo.
2… quarti a testa vinti dalle squadre, con Siena che domina i primi due e Cantù che porta a casa di misura il terzo, 20-18 e l’ultimo con un netto 25-9. Il peso specifico però pende nettamente dal lato Mens Sana, per i biancoblu c’è l’aggravante del precedente con Roma in Coppa Italia, con l’analoga e inutile rimonta finale dopo 30′ disastrosi.
1… come l’unica palla persa da Lenovo nell’intero secondo tempo, dopo le 11 dei primi 20′. Il differenziale di rendimento espresso dai bianco blu al PalaEstra nelle due metà di gara (ma, su scala più grande, in tutta la stagione) lascia stupiti, ma a preoccupare è l’assenza di reazione a livello mentale quando si abbatte lo tsunami senese.
0… come i punti di Tabu e Aradori, cifre alla mano i migliori realizzatori stagionali in biancoblu: il belga incappa nella peggior prestazione stagionale, uscendo a pezzi dal match up con Brown. Il bresciano sente troppo la sfida contro la sua ex-squadra e si perde a litigare con gli arbitri per il trattamento al limite riservatogli da Hackett prima e Moss poi, uscendo presto dalla partita.
Stefano Mocerino
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