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Home Serie A Si scrive Cantù, si pronuncia Leunen: il Count Down esalta “l’eminenza grigia” del successo VitaSnella

Si scrive Cantù, si pronuncia Leunen: il Count Down esalta “l’eminenza grigia” del successo VitaSnella

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Maarty Leunen (Acqua Vitasnella Cantu) vs Luca Campani (Sutor Montegranaro)E’ una Cantù che ha dovuto fare virtù della propria atipicità obbligata, causa l’assenza di Cusin, per avere ragione di una Sutor salita in Brianza con la voglia di provarci.

Gli uomini di Recalcati sfiorano l’impresa e rimpiangono l’inusuale 25% da tre (6/24) e il 14/21 ai liberi, dopo essere rimasti sempre in partita grazie a 15 punti in transizione e addirittura 22 da secondo possesso grazie ai 15 rimbalzi offensivi catturati. La VitaSnella copre le magagne in vernice (44 punti subiti in area) con la buona continuità in attacco, un attento trattamento di palla (11 perse a fronte di 21 assist) e una difesa che mostra il suo vero e feroce volto nei minuti finali, quando la partita si decide:

10 come gli assist di un Maarty Leunen (7pti, 6 reb e 3 recuperi) enciclopedico, che spiega una volta di più come si possa dominare il gioco senza per forza segnare a ripetizione. Il bianco da Oregon si sacrifica in due ruoli, incanta con le sue letture (tra cui un paio di passaggi no-look da urlo), regge contro Skeen da centro e comanda la difesa nei 5′ finali, quando Cantù si prende il match. Non esce mai dal campo, se non a cose fatte a 15” dalla fine, quando Sacripanti lo chiama a sé per la standing ovation del Pianella. Uomo-franchigia.

9 come gli assist di un esuberante Josh Mayo (21, 7/12 dal campo). Adrian Uter, Acqua Vitasnella CantuIl play da UIC tiene alto il ritmo offensivo dei suoi e sfrutta con continuità l’asse con un positivo Jamie Skeen (15 più 3 reb). Con la partenza di Collins si trova sempre palla in mano e con la responsabilità di creare per sé e per gli altri, commettendo qualche errore (5 perse), ma in questo momento il motore della Sutor è lui.

8 come i rimbalzi, di cui 6 offensivi, di un roccioso Adrian Uter (11, 4/9 dal campo in 18′), che non si tira mai indietro quando c’è da sporcarsi le mani. Sacripanti ne gestisce falli e minuti con la precisione di un orologiaio svizzero e il centro da Kingston lo ripaga con l’energia che butta in campo nei 5′ finali, uno dei fattori che spingono il match dalla parte di Cantù.

7 su 10 da due, 1/2 da tre, 4 assist e altrettanti rimbalzi più 5 falli subiti: è il fatturato chilometrico di un Pietro Aradori (21pti con 28 di valutazione) sontuoso per quantità e qualità delle cose che fa vedere in campo. Il bresciano attacca col fisico le guardie avversarie, tira in faccia ai lunghi sui cambi difensivi, è sempre in prima fila quando ci sono responsabilità da prendersi.

6 come i falli subiti da un Joe Ragland (16, 3/6 da tre), oggi in versione realizzatore puro, con un inusuale 1 alla casella degli assist. Ma la scossa al motore biancoblu quando batte in testa viene sempre dalle iniziative del mancino da Wichita State.

5 su 5 da due, 1/2 da tre per 14 punti, 4 rimbalzi e 19 di valutazione. Marcel Jones risponde presenta alla chiamata del coach, prezioso contro la zona, quando – con Leunen da 5 in post alto a smistare palloni – si muove lungo la linea di fondo capitalizzando tutto quello che gli passa per le mani.

Luca Campani, Sutor Montegranaro4 come i rimbalzi offensivi di Luca Campani (8pti e 5 reb), che esce inatteso dalla panchina e contribuisce in modo sostanziale al rientro della Sutor nel secondo quarto, dopo la sfuriata iniziale dei padroni di casa.

3 come le triple di Stefano Gentile (20pti, 3/7 da tre) che parte in quintetto per tenere in caldo il ginocchio dolorante e finisce per giocare 30′ con la solita personalità (il suo +15 di plus/minus è il più alto dopo il +18 di Aradori), con cui si fa perdonare anche i due tentativi “insensati” da 8 metri (di quelli che avrebbero tirato giù il palazzo) per ammazzare la partita in avvio di quarto periodo.

2 come le volte in cui Montegranaro riesce a mettere il naso avanti nella partita, la seconda a 4′ dal termine sul 75-76 mettendo i brividi al Pianella. Da lì alla fine manca un po’ di cattiveria ai gialloblu – lo rimarca coach Recalcati in sala stampa – per portare l’impresa fino in fondo, ma la personalità messa in mostra su un campo difficile come Cantù fa ben sperare per il futuro dei marchigiani.

Daniele Cinciarini (Sutor Montegranaro) vs Joe Ragland (Acqua Vitasnella Cantu)1 come l’1/8 da tre di un Daniele Cinciarini (17pti e 6 falli subiti, ma 6/11 ai liberi) che aggredisce la partita con 13 punti nei primi 13′, ma come tutta la Sutor non trova mai la giusta misura dai 6.75. E nel secondo tempo, complici i problemi in lunetta (sanguinoso il suo 2/6 nel finale di 3° quarto) finisce per uscire mentalmente dalla partita.

0 come i punti di uno sfortunato Michael Jenkins che sta in campo solo 13′. L’ex Brescia cede il posto a Gentile in quintetto e quando entra spende subito due falli che lo condizionano mentalmente. Stesso copione nella ripresa, dove lo scarso feeling con la terna non gli permette di entrare in partita e fornire l’abituale contributo sui due lati del campo.

Stefano Mocerino

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