La sfida salvezza tra Cantù e Fortitudo si conclude con la vittoria di Bologna. Partita tutto sommato equilibrata, ma che alla fine vede trionfare la Fortitudo per 75 a 68. Dopo la vittoria di Brescia su Cremona per 94 a 89, Cantù finisce matematicamente in serie A2.
Giocatori degni di nota sono stati Adrian Banks e Pietro Aradori per Bologna e Jaime Smith e Frank Gaines per Cantù. Smith ha giocato gli ultimi minuti zoppicando, dopo aver rimediato una storta nel quarto quarto.
Ma vediamo ora nel dettaglio i quattro quarti.
Starting five:
BOLOGNA: Aradori, Banks, Fantinelli, Hunt, Withers
CANTÙ: Bayehe, Gaines, Leunen, Pecchia, Smith
Primo quarto
Il primo quarto è stato un quarto abbastanza equilibrato, in cui è la Fortitudo ad essere quasi sempre avanti. Cantù, però, non si demoralizza e reagisce sempre, rimanendo comunque a breve distanza dagli avversari. Smith e Gaines da una parte e Aradori dall’altra tengono sempre alto il livello della gara. Nel finale Cantù sprinta: infatti il primo quarto si conclude 20 a 21 per Cantù. Otto punti in contropiede per Cantù e zero per Bologna.
Secondo quarto
Il secondo quarto, anch’esso abbastanza bilanciato, inizia con una Bologna aggressiva sotto canestro. La difesa di Cantù sembra eclissare Bologna, ma Aradori risponde bene dall’arco. A tre minuti dall’inizio del quarto c’è parecchia confusione ma, ancora una volta, ci pensa Aradori a mettere a posto le cose. Dopo un fallo antisportivo a Johnson, Bologna va in lunetta con Hunt che però non monetizza e fa 0/2. Dall’altra parte risponde Smith, che non si piega alla travolgente Fortitudo. Anche il finale, in linea con il quarto, è in perfetto equilibrio: 38-38 allo scadere dei 10 minuti.
Terzo quarto
Clima bollente e frenetico, con un botta e risposta che dura per diversi minuti. Radic mostruoso sotto canestro, con 6 falli subiti fino al 7° minuto di gioco. Adrian Banks inarrestabile al sesto minuto: l’ex Brindisi approfitta di un’autostrada lasciatagli libera dalla difesa canturina e va a canestro in scioltezza. Cantù sembra soffrire la fisicità della Fortitudo nel finale del quarto e perde un po’ di incisività. Momento caldissimo quando sia a Totè che a Radic viene fischiato un antisportivo per un rimbalzo conteso. Cantù è ancora costretta ad inseguire Bologna, ma Gaines non ci sta e risponde con una tripla dall’angolo in una posizione innaturale. Il terzo quarto si chiude sul 56 a 52 per la Fortitudo, con Cantù sotto di quattro punti ma sempre presente e combattiva in campo.
Quarto quarto
L’ultimo quarto inizia con Cantù che attacca e rosicchia qualche punto. Al 5° minuto, però, Smith perde una palla molto importante in attacco. Bologna ne approfitta immediatamente, con una schiacciata di Aradori e un canestro più fallo subito per Banks. Paura per Smith, che cade in modo anomalo e rimane a bordo campo per diversi minuti tenendosi la caviglia, ma poi rientra in campo. Momento di stallo attorno all’ottavo minuto, durante il quale nessuna delle due squadre segna. Poi la situazione si sblocca con una tripla di Cantù, alla quale replica la Fortitudo con un canestro di Aradori. Ultimi secondi confusionari, con la Fortitudo in vantaggio che cerca di far perdere tempo a Cantù. Finisce 75 a 68, con Cantù che retrocede automaticamente in serie A2 dopo la vittoria anche di Brescia.
Onore a Cantù
Sfida salvezza tra Cantù e Fortitudo viene vinta dalla Fortitudo, che rimane in serie A. Un super Adrian Banks e un ottimo Pietro Aradori sono i protagonisti principali di quest’impresa. Cantù perde con onore, dopo aver disputato una partita molto intensa.
A dare il colpo di grazia è stata Brescia che, dopo la sconfitta con la Dinamo Sassari nella scorsa giornata di campionato, con la sua vittoria contro Cremona ha spedito la squadra di coach Bucchi in A2. Nota d’onore per Jaime Smith che, nonostante la botta alla caviglia, rientra in campo e gioca praticamente solo su una gamba. Aradori a caldo dice ai microfoni di Rai Sport:
È stata una settimana pesante e ora possiamo tirare un sospiro di sollievo. Ne siamo usciti bene e ora siamo felici perché siamo rimasti in serie A. Dicembre/gennaio è stato il periodo più complicato, con cambi di giocatori e allenatore. Ma il sostegno dei tifosi ci ha aiutato molto.