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Sassari vince gara 1 della prima serie PlayOff al meglio delle 6, il CountDown

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© Marco Sias

 E’ iniziata con una gara di anticipo la serie PlayOff fra Sassari e Brindisi, ecco il nostro conto alla rovescia per raccontervela fra emozioni, canestri e curiosità.

10: Come il voto alla fame di Omar questa volta gioco in maglia Dinamo Thomas; l’ex di turno forse galvanizzato dalla sfida contro una squadra che ha rappresentato una tappa importante della sua carriera, si dimostra il vero MVP della contesa. Colpisce dalla distanza, replica in post basso, accetta ogni tipo di cambio difensivo e se anche gioca da 4, sgomita meglio di tutti, tanto da raccogliere 12 carambole per una doppia doppia con i 21 punti realizzati. ANIMALE DA PLAYOFF© Marco Sias

 

9: Come i punti di scarto che servivano a Sassari per guadagnarsi l’accesso alla post season come quarta; Banco ed Enel hanno dato vita alla prima serie PlayOff della storia del basket al meglio delle 6, con la prima gara che dava il diritto alla BELLA in casa nel quarto di finale. Alla fine per la Dinamo la vittoria è arrivata con un +19 di scarto, frutto di una regia più lucida, di una condizione fisica migliore e di una testa proiettata verso un solo obiettivo. MENTALITA’

8: Come il voto a Sacchetti per il quintetto piccolo della Dinamo; è stata l’arma che ha fatto vincere la Coppa Italia a Sassari e quando si trova il giusto equilibrio eliminando dal gioco i centri avversari, diventa inarrestabile; T.Diener piazza 12 assist, M.Green morde come un piranha e recupera 5 palloni e alla fine sono tutti felici e contenti, consci di poter far male a chiunque; se non c’è il 10 in pagella è solo perché c’è stato bisogno di un po’ di rodaggio con i test su strada dei vari assetti, ma con il passare dei minuti è venuto tutto naturale, compreso il ritorno sul parquet al momento giusto di un caricatissimo Gordon.
Ps. Dal -11 al +19. MOTIVATO

7: Come il voto per Lewis; è l’unico che regge per tutta la partita e fa tremare il PalaSerradimigni nel terzo quarto, con un passaggio al tiro dalla media e lunga distanza che non si vede nemmeno in allenamento; paga alla fine anche lui la stanchezza ed un cambio adeguato che lo faccia respirare senza dover rientrare in una situazione pesante. Lui comunque ne mette 21, segno che nonostante il calo fisico di tutta l’Enel, sa come gestirsi. PUNTUALE

6: Come gli assist di Folarin Campbell; in una giornata in cui Dyson non riesce ad esprimersi, o meglio si dimentica che la partita è iniziata da 30 minuti quando entra sul parquet, il n°42 si mette al servizio della squadra spezzando un centinaio di raddoppi ed innescando i compagni; la mano uscita dal freezer non lo aiuta ma è comunque una risorsa che se sfruttata bene potrà dire la sua nella serie. PRESENTE

© Marco Sias

5: Come i gradi della scala Richter percepiti dai sismografi Sassaresi per lo scontro Gordon VS James; palla al centro dell’area per Gordon che si ritrova sui binari di un frecciarossa col n°5 in evidente ritardo, al grido di TRENITALIA il giocatore di Brindisi si schianta sul centro Dinamo e ne ha pure la peggio; i due rimangono a terra e mentre inizia il conteggio degli arbitri, il giocatore di casa si rialza, quello ospite no. Fino a quel momento (inizio secondo qyarto) James aveva segnato 11 punti con una mano piuttosto calda dalla distanza, alla fine una volta ripreso il proprio posto sul parquet chiuderà il referto a quota 14 senza colpo ferire. GRANITICO GORDON

4: Come le palle perse da Dyson; non è stata la sua partita seppur il tabellino dica 14 punti (7 nell’ultimo quarto quando Sassari stava già riguardando il video della gara per i playoff); uno degli artefici della bella stagione brindisina, sta pagando forse più di altri il calo fisico della squadra, anche ieri 35 minuti in campo, ad alternare lampi che hanno fatto luccicare gli esteti del basket a frasi di Giurato (cose incomprensibili ndr). Dyson può essere molto di più di quello visto ieri, i tifosi dell’Enel se lo augurano, quelli della Dinamo NO. STANCO

© Marco Sias

3: Come le classifiche a fine campionato in cui primeggia Drake fermami se ci riesci Diener/Deiner; miglior marcatore dopo la regular season, miglior tiratore da 2 e miglior tiratore da 3; si potrebbero utilizzare un milione di parole per descrivere questo giocatore, che è un manuale vivente del basket, ma a Sassari in questo momento preferiscono 3 lettere. MVP

2: Come i tecnici assegnati alle due squadre, colpire è lecito protestare è Scortesia; Caleb Green prende una signora linea di fondo e va a canestro con un contatto evidente, prima nessun fischio poi… TECNICO. Campbell si lamenta di un contatto sulla linea laterale, prima nessun fischio poi… TECNICO. A guadagnarci di più, se non altro dal punto di vista dell’intensità, è stata la Dinamo che in entrambi i casi ha saputo ritrovare il parquet con il piglio giusto, mentre Brindisi ha tracciato la linea di demarcazione tra partita con fiato e senza fiato; quello che comunque colpisce è che ancora una volta la terna faccia parlare di se. Sia chiaro, essere un arbitro di un livello del genere è difficile ed essendo uomini si può legittimamente sbagliare, sarebbe bello però, poter spiegare anche a chi l’arbitro non lo fa di professione, il motivo di alcune decisioni, siamo sicuri che le casse delle società ne gioverebbero parecchio. DISCIPLINA

1: Che va letto come Prima, parliamo della partecipazione di Brindisi ai PlayOff; se Sassari ha ormai fissato la conclusione della sua stagione cestistica oltre la regular season da sempre (4°anno di fila in 4 anni di LegaA), l’Enel fa il suo esordio, ciliegina su una torta per celebrare una bella stagione. Mentre qualche tifoso Brindisino è già pronto a storcere il naso su questa parole, è bene ricordare che ad inizio campionato probabilmente tutti in Puglia avrebbero firmato per il 5° posto. Sarebbe stato decisamente più bello conquistarlo in rimonta e non in declino ed è probabile, che il gusto dei PlayOff avrebbe avuto un sapore più dolce se questo quinto posto non arrivasse da Campioni d’Inverno. Ma la prima volta non si scorda mai e bisogna godersela fino in fondo. CHE VINCA IL MIGLIORE

0: Come le partite che mancano alla fine della Regular Season; apri gli occhi e ti ritrovi a Maggio (sbalzi di temperatura permettendo), sembra ieri e sono passati 9 mesi dal Mercato, dalla preseason, dai conti in tasca agli altri per il budget, dall’invidia per i giocatori altrui alla fierezza per i propri, dalle foto con gli stranieri che speri di vedere sino alla fine del campionato e che invece hanno salutato a metà stagione, da quella voglia matta di rivedere i tuoi beniamini sul parquet e sentire la gomma delle scarpe che cigola su quel legno, dalle trasferte programmate minuziosamente secondo codici soggettivi di controllo dei prezzi RyanAir per risparmiare 2€ e ancora, sono passati i festeggiamenti per chi ha vinto qualcosa (vedi lacrime di gioia Sassaresi), sono volate via 960 sirene per quarto alle quali vanno aggiunte tutti i supplementari, sono già dei ricordi anche tutti gli autografi chiesti agli avversari, i sogni di coppa, le scelte sbagliate dell’allenatore, i selfie scattati in tribuna, le foto fatte al campo dalle gradinate (a volte più mosse di un martello pneumatico in azione ma incredibilmente emozionati e adatte per il IO C’ERO), è arrivato il tempo dei bilanci di fine stagione e scende una lacrima per alcuni perché c’è chi ha visto la prima palla a due ma non vedrà l’ultima. Il basket è anche questo, è un enorme famiglia che condivide le stesse emozioni, gli stessi obiettivi, le stesse passioni e un unico amore, ma che indossa una maglietta diversa di città in città per farsi amare.

ADDIO REGULAR SEASON 2013-2014, BENVENUTI PLAYOFF

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