Secondo incontro stagionale tra Roma e Sassari, che dopo la semifinale di Supercoppa, si ritrovano per la 4a. di campionato. La Dinamo si presenta da capolista a punteggio pieno e la Virtus vuole fermare la sua corsa.
Entrambe impegnate in Europa seppur con fortune opposte, la sfida fra i capitolini e gli isolani rappresenta un crocevia importante per il futuro di tutte e due le squadre. Da una parte la possibilità di trovare fiducia per opporla alla fatica di 4 trasferte consecutive, con una quantità di chilometri in volo non invidiabile, dall’altra la possibilità di riscoprirsi grande dopo un mercato considerato da molti sottotono, ma che come al solito da qualche anno a questa parte, permette alla Virtus di regalarsi una serie di soddisfazioni, che meriterrebero più attenzione.
Qui Roma: 5 vittorie su 7 partite; dopo l’esordio in Supercoppa, solo Venezia ha tolto il sorriso alla Virtus, per il resto i 2 punti conquistati con Caserta (ultima apparizione in casa in campionato) e Capo d’Orlando hanno messo in mostra una bella crescita del gruppo, con l’Eurocup portata avanti senza intoppi a fare da traino per la fiducia. In tutto questo brilla la crescita di Triche, che dopo una piccola fase di rodaggio sembra proseguire in maniera positiva nella sua evoluzione. Coach Dalmonte teme Sassari e il suo potenziale offensivo (3° miglior attacco, 2° sui 40 minuti), chiare le sue dichiarazioni al riguardo: “è necessaria una performance difensiva di qualità, giocare contro Sassari significa essere pronti a compiere un sacrificio sopra alla media e avere la capacità di costruire il nostro ritmo partita, non concedendo il proprio alla Dinamo.”
Qui Sassari: Come la Dinamo anche Roma ha giocato una gara di coppa in settimana, la differenza che potrà farsi sentire sta nella trasferta che la squadra di coach Sacchetti ha dovuto affrontare, con il viaggio a Kazan a pesare sulle gambe. La sfortuna ha voluto che, oltre ad un calendario da 4 trasferte consecutive tra Campionato ed Eurolega, questo periodo lontano da casa, coincidesse con il ponte dei Santi e la necessità di organizzare il viaggio per Kazan soltanto dopo la chiusura del QR, non consentendo ai biancoblu, di costruire una tabella di viaggio agevole. Ecco quindi il doppio scalo per arrivare nella capitale, con tappa in Germania da Mosca per potervi atterrare, una lunga gita fatta di scali che potrebbe incidere sul rendimento dei vincitori della SuperCoppa, che come è noto faranno a meno di Cusin rispetto alla semifinale di Supercoppa e con tutta probabilità anche di Devecchi, non ancora pienamente recuperato.
Le chiavi tattiche: Sassari ha dimostrato nell’ultimo periodo di poter aggredire la partita e di essere performante soprattutto nei primi 20 minuti, gli esempi sono quello contro Brindisi (1Q da 28-9) e Kazan (ribaltando un primo quarto sotto tono); cedendo progressivamente nel finale, perdendo talvolta lucidità in attacco e disunendosi in difesa. E’ una condizione direttamente legata alla fatiche di coppa e in qualche modo si ripercuote anche sul campionato. Perciò Roma dovrà essere brava, come detto da Dalmonte, a non subire il ritmo di gara avversario e a cercare di imporre il proprio; se la Virtus, che ha un bagaglio di talento complessivo inferiore alla Dinamo, riuscirà a reggere l’impatto e l’impronta che Sassari proverà a dare sulla gara, nel finale potrebbe imporre una maggiore freschezza atletica e mettere in crisi i vincitori della Supercoppa.
Oltre la condizione fisica, sarà di grande importanza, la sfida nel pitturato; Sassari dopo la partenza di Cusin per Cremona, si riscopre un po’ corta fra i mezzi pesanti, Roma non fa del gioco spalle a canestro una delle sue prerogative, ma date le rotazioni ridotte biancoblu, la Virtus, potrebbe cercare spesso il pick and roll, per trovare i cambi difensivi e di conseguenza attaccare il canestro, per ceracre i falli dei lunghi Sassaresi (Todic e Lawal in particolare) e permettere con lo sviluppo della partita di trovare più punti del solito dal proprio reparto lunghi.
Avere delle rotazioni ridotte fra i lunghi, non significa per una squadra di Eurolega, avere il roster corto; se la Dinamo dovesse pagare dazio nel pitturato, ha mezzi e uomini per far male lontano da canestro o imponendo un quintetto basso ricco di esterni, anche con l’assenza di Devecchi. Soluzione provata con un po’ di timidezza in Eurolega, ma rodata in campionato; scelta che paga anche dal punto di vista difensivo (Dyson 3,7 recuperi per gara, Logan 2 recuperi per gara,) e che permette a Sassari di sviluppare il gioco in velocità tipico di Sacchetti, che ha a disposizione anche in questa stagione, una batteria di tiratori dalla lunga distanza davvero invidiabile.
Un’altra chiave tattica della gara, sarà la sfida fra Sanders e il suo marcatore designato, visto che gli accoppiamenti non saranno così scontati, probabile che sia Jones a seguire le tracce dell’ex Bamberg, dando vita ad un buel duello in post basso, mentre Sassari, dovrà essere in grado di reggere su Gibson e Triche con i già citati Dyson e Logan, senza dimenticare una guardia attenta su Stipcevic, capace soprattutto dalla lunga distanza, di far male entrando dalla panchina e cambiando il gioco della Virtus.
Sarà una bella partita a scacchi, inevitabilmente condizionata dalla fatica, ma ricca di spunti tecnici che regaleranno un bello spettaccolo. Appuntamento al PalaTiziano, questa sera alle 20:30, dirigeranno la gara i signori Lanzarini, Rossi e Caiazza; diretta su RaiSport 1.
Roma per cercare la vetta
Sassari per fare la grande con la mentalità
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