Partecipata e vivace conferenza stampa al PalaSerradimigni: il presidente della Dinamo Banco di Sardegna Stefano Sardara ha incontrato i giornalisti
Prima dello start della seduta di allenamento mattutina, nella sala stampa del PalaSerradimigni, a due giorni dallo start dell’avventura Dinamo Banco di Sardegna in Coppa Italia (Mediolanum Forum di Milano dal 7 al 10 febbraio 2013), è il massimo dirigente biancoblu Stefano Sardara a sedersi al tavolo e mettersi a disposizione dei giornalisti di carta stampata, televisioni, radio e siti
internet. Una platea particolarmente affollata e interessata ha animato la conferenza con domande a 360° sul presente e sul futuro di una Dinamo sempre più solida e riconosciuta realtà del panorama cestistico italiano. Il presidente ha risposto senza alcuna esitazione alle domande dei cronisti, facendo il punto della situazione fra campionato e Final Eight, roster, società, programmazione ed un futuro da vivere con la lucidità di chi sa e vuole sognare ma mantiene i piedi ben ancorati a terra.
Dinamo ieri, oggi e domani «Ricordiamoci chi siamo e dove andiamo. Non abbiamo costruito la squadra per vincere lo scudetto ma per fare un campionato sereno e dignitoso, cosa che per il momento ci sta riuscendo bene. Non è assenza di ambizioni, ma necessaria consapevolezza. La Dinamo è una importante realtà del basket sardo e italiano, noi vogliamo tenerla lontana dai guai: nessun dubbio estivo, puntiamo ad esistere ed a farlo senza patemi, punto. Per questo stiamo cercando di dare solidità all’idea, per questo sono nati Store, Club House ed altre iniziative che verranno, in modo che anche in un momento di eventuale difficoltà ci siano altre opportunità per tenere in piedi il progetto. A tal proposito giovedì faremo un annuncio importante».
Da giovedì a Milano per la Final Eight di Coppa «È un impegno importante che vogliamo onorare al meglio, e ce la giocheremo sino in fondo. Mi auguro poi che i ragazzi abbiamo la ferma volontà di riscattare il ko di campionato con Brindisi. Ci abbiniamo male con loro, sono formazione rognosa, hanno un grande allenatore e grandi individualità. Il nostro obiettivo primario però resta il campionato e lo dico a voce alta. Abbiamo qualche problema di infortuni, nello specifico se Manuel sarà a rischio per la F8, non lo pregiudicheremo assolutamente e lo risparmieremo per Venezia. Ci troviamo in una posizione di classifica per certi versi inaspettata ma meritata».
A Milano per sport, ma non solo «Giovedì al Sardegna Store di piazza Diaz a Milano abbiamo organizzato una tavola rotonda molto importante, cui parteciperanno vere eccellenze: Dan Peterson, Gianni Petrucci, aziende importanti che ruotano attorno alla Dinamo e al basket. Un incontro riguardante tutto ciò ruota attorno al basket, ciò che agisce dietro le quinte: è come andare a scuola per imparare da chi, con successo, ha messo a frutto i segreti per costruire un team vincente. A Milano farò un intervento breve ma molto significativo, riguardante il nostro domani, stiamo ragionando a lunga gittata. Ci saranno manager di aziende di successo, ci sarà chi ha esperienza, ha fatto tanto e ha da insegnare».
In occasione della trasferta di Cantù un importante occasione di promozione made in Sardegna «Da Cantù siam tornati delusi dal punto di vista sportivo, felici dal punto di vista societario. I Mamuthones hanno riscosso un grande successo. È stata un’esperienza molto intensa, abbiamo stretto un importante rapporto di collaborazione. Stiamo cercando di utilizzare le capacità attrattive della Dinamo come prisma per esaltare le bellezze della Sardegna, talmente speciali che basta farle conoscere perché qualcuno se ne innamori, come accaduto in occasione della conferenza di sabato scorso al Sardegna Store. La Sardegna non è solo sole e mare, l’Isola è molto di più.»
Sulla Dinamo…. «Mercato? Si dovrà eventualmente creare una opportunità, prima di tutto da valutare sotto l’aspetto umano, perché il gruppo è il nostro valore aggiunto. Se noi dovessimo trovarci in queste condizioni allo start playoff, ultimo pensiero sarebbe restare con il rammarico di non averci provato, ma senza mettere a repentaglio la Dinamo. Travis? È un patrimonio di Sassari, della Sardegna e della Dinamo. Meo? Una persona speciale e un grande allenatore. I playoff? Non è importante arrivare primi, ma ben posizionati, perché dipende da chi arriva ottavo..».