Quando debuttò per la prima volta nella programmazione della Lega Basket, una delle prime sfide ad essere giocata all’ora di pranzo della domenica fu un derby tutto bolognese, rinominato per l’occasione “derby del tortellino”. Domani potremo goderci direttamente dalla tavola del pasto domenicale una sfida della massima serie dal sapore “Davide contro Golia”. Sassari e Fortitudo incrociano le proprie strade per la prima volta in questa stagione all’interno del Pala Serradimigni. Sapore di nostalgia per coach Pozzecco che nell’obiettivo di respingere la spedizione “isolana” della neo-promossa Pompea incrocerà una parte fondamentale della sua carriera di giocatore e allenatore. A Bologna dal 2002 al 2005, come leader sul parquet per tanti ragazzi simbolo della storia bianco-blu, e nel 2018 per raccogliere l’eredità di Boniciolli e chiudere una stagione mostrando al suo club attuale tutte le qualità di capo tecnico.
Elogio alle neo-promosse con particolare rilievo proprio della Pompea. Un passaggio importante per sottolineare la pericolosità del match di domani contro la Fortitudo. «Salire dall’A2 non è facile e vuol dire che hai costruito una struttura solida (…) abbiamo la sfortuna e la fortuna in quest’ultimo periodo di giocare contro Brindisi, Fortitudo che sono squadre che giocano molto bene e settimana prossima contro la Virtus che sta facendo altrettanto». Il tecnico della Dinamo ha sottolineato anche il buon mix tra esperienza, freschezza e atletismo della Pompea. Dopo un elogio ad americani e a Fantinelli, giovane in rampa di lancio particolarmente stimato da Pozzecco, spazio al lato umano che fa sciogliere per ovvie ragioni le rigidità di una pre-partita: «Non è una partita normale. Lo sarà ancora meno a Bologna (…) Sono fortitudino. Lo dichiaro con grande semplicità e altrettanto con grande orgoglio perché ho deciso nella mia carriera in un momento estremamente complicato e delicato di non andare alla Virtus e penso che questo gesto valga più di mille parole». Una scelta che secondo Pozzecco davvero in pochi oggi prenderebbero, tra questi Mancinelli. Proprio questa fedeltà alla metà bianco-blu lo rende così amato a Bologna secondo il tecnico goriziano.
In un clima di gioviale nostalgia Poz ricorda quel periodo della sua carriera, l’interesse e la stima di Sabatini e Pilastrini (presidente e coach della Virtus dell’epoca) per lui che avrebbero potuto ricondurlo a Basket City dopo due anni al Khimki, e la scelta di Capo d’Orlando per amore dei colori fortitudini. Sempre nel clima di giovialità un passaggio anche sul buon clima all’interno del suo gruppo, capace di sentirsi a proprio agio e farsi famiglia anche durante una settimana da 8 voli continentali. Con tono più contenuto il tecnico della Dinamo ha sviscerato il tema Jamel McLean. «Non ho mai avuto l’idea di cambiarlo», riferendosi ai dubbi suscitati dai problemi fisici e dal rendimento sul campo del newyorkese. Secondo Pozzecco ad incidere è stata anche la rigidità per i rumors di un possibile rescissione voluta dallo stesso McLean. Un peso che lo ha condizionato per diverse partite ma che sembra essersi messo alle spalle anche grazie al lavoro dello staff sardo per trovare una amalgama perfetta.
Serenità anche in casa Fortitudo. A confermarlo è proprio Antimo Martino che ha sottolineato la crescita del proprio gruppo frutto di un intreccio tra una classifica a dir poco esaltante per una neo-promossa e buon lavoro in settimana senza particolari patemi legati a carenze tecniche, atletiche o mentali in campo. Difficile aspettarsi altrimenti dopo la maiuscola vittoria casalinga contro Trento dal miglior coach di A2 della passata stagione. Accesi i motori della macchina bianco-blu alimentata con il tanto entusiasmo, Martino conferma di voler tornare dalla trasferta sassarese con due punti in più. Per farlo, ha sottolineato ieri, servirà una partita più che perfetta contro una avversaria che, statistiche alla mano, sta dimostrando di essere solida e di poter continuare la stagione di qualità vista fino a qui. Un campo difficile quello della Dinamo ma i tre successi consecutivi danno ancora più serenità alla Pompea che, come confermato da Martino, affronterà i padroni di casa con leggerezza psichica per cercare di impensierire Pozzecco e la sua armata nell’ormai usuale ma sempre singolare appuntamento del mezzogiorno cestistico italiano.