Rimane fra le mura amiche il trofeo città di Sassari; la Dinamo guidata sia da Polonara, ma anche e soprattutto da un intesa di squadra superiore a Venezia, vince in finale proprio contro la Reyer; al terzo posto Cagliari, che nella finalina batte Trieste.
Partita intensa dalla palla a due, Esposito sceglie un quintetto senza un centro di ruolo che possa tenere alto il ritmo, DeRaffaele prova il quintetto da “campionato” cercando spesso i lunghi nel pitturato, ma due falli di Daye nei primi minuti complicano le rotazioni già corte fra i suoi mezzi pesanti.
Proprio l’ex Pesaro è protagonista di un bel duello con Polonara che va però tutto a vantaggio del Marchigiano, bravo a segnare 8 dei primi 10 punti biancoblu e a costringere DeRaffaele al primo time out; il minuto di sospensione però non blocca il buon momento Sassarese, Esposito cambia le carte in tavola, aumenta il peso nel pitturato con Cooley e grazie alle seconde opportunità trova anche il vantaggio in doppia cifra.
Venezia si arena in attacco, Haynes e DeNicolao non riescono a mettere in ritmo i compagni e l’unica soluzione per gli orogranata è il tiro dalla lunga distanza, che non trova però il modo di smuovere il punteggio, dall’altra parte del campo, Cooley continua a dominare nel pitturato, 24-8 al 10’, con un 36 a -1 di valutazione che ben rappresenta il difficile primo quarto in attacco dei lagunari.
Venezia continua il suo digiuno, ma serra le maglie in difesa, la partita si sporca, Sassari continua a fare bene a rimbalzo in attacco, mentre gli ospiti continuano a non costruire in attacco se non in contropiede. Polonara prosegue il suo personale show e tocca quota 15 con il +22 per la Dinamo.
Sassari continua a girare bene in attacco, dimostrando una capacità di far entrare in ritmo i suoi giocatori che Venezia fatica a replicare; il punteggio è una logica conseguenza: le percentuali al tiro sono disastrose per gli ospiti e anche la lunetta non aiuta gli uomini di DeRaffaele sorretti dal solo Washington, Sassari già in clima campionato sembra più rodata e al 20’ il tabellone sentenzia 39-19 in favore della Dinamo.
La scelta di DeRaffaele dopo l’intervallo lungo è quella di puntare su un quintetto pesante, Washington da ala piccola e Daye e Mazzola sotto le plance; Sassari risponde con un quintetto delineato nei suoi ruoli, guidato dalla coppia Gentile Spissu, Venezia riesce a trovare un po’ di ritmo in attacco, ma il ritorno in campo di Bamforth spezza subito le velleità di rimonta lagunari, anche se la partita sembra se non altro più aperta rispetto ai primi due quarti, 50-31 a metà frazione. I ritmi calano, la pressione difensiva di Sassari no, il Banco viene limitato in attacco dai cambi della difesa Veneziana, ma restituisce la cortesia nella metà campo opposta e al 30’ Sassari guida di 18: 55-37.
L’ultimo quarto non regala emozioni, Sassari e Venezia abbassano il ritmo e approfittano del tempo a disposizione per provare schemi e intesa in campo, da questo punto di vista la squadra di Esposito sembra più avanti rispetto agli oro granata: sono chiare le scelte offensive dei biancoblu, che cambiano spesso dimensione e sfruttano tutti i 12 a disposizione, una buona notizia in vista del preliminare di Fiba Europe Cup che si giocherà contro il Benfica il 3 di Ottobre, Venezia paga caro l’assenza di Stone e di un centro come Watt che possa dare una dimensione più interna al gioco, quando le triple non vanno a bersaglio.
Il lungo garbage time, in cui comunque l’attenzione degli allenatori si dimostra alta, fissa il punteggio sul 77 – 51, che assegna il trofeo città di Sassari Mimì Anselmi ai padroni di casa.