Sassari non sbaglia un colpo e prosegue il suo percorso netto raggiungendo Milano in cima alla classifica, Brindisi dimostra tanto carattere dopo una sbandata iniziale clamorosa, ma l’orgoglio non basta contro i padroni di casa. IL COUNTDOWN
10: Come i punti realizzati da dentro l’arco di David Logan; la copertina per questa gara è la sua che chiude con il 100% da 2, aggiunge 5 triple, 3 recuperi, 5 rimbalzi, 5 assist, 1 schiacciata, ed un paio di passaggi a casa ai compagni che sono arrivati a piedi; praticamente fa tutto lui, con una valutazione complessiva di 33 e il pubblico del PalaSerradimigni ad osannarlo mostrando il suo poster. KILLER
9: Come i rimbalzi di Jeff Brooks; non rinuncia a prendere una botta sul viso anche in questa gara seppur più lieve delle altre volte, un abitudine che però non gli fa perdere animo e voglia di lottare, soprattutto con James. E’ il loro il duello più bello di tutta la serata ricco di tecnica e lavoro spalle a canestro, ma anche di soluzioni dietro alla linea dei 6.75, insomma una sfida completa che il buon Jeff porta a casa, soprattutto con le giocate nel finale che chiudono la gara. CONCRETO
8: Come i tiri realizzati da James; sono 6 quelli dal campo per un giocatore che più di altri ha dimostrato che servono 40 minuti per chiudere una partita. La sbandata iniziale lo vede protagonista sì con gli errori al tiro, ma anche con tanto impegno in difesa e in un duro lavoro di sacrificio nel pitturato, la doppia doppia infatti non è un caso. Le 4 perse rovinano in parte una prestazione di cuore, in un campo che lui probabilmente ricorda più per la lunetta che per tutto il resto che c’è intorno. RIVINCITA
7: Come i liberi tentati da Denmon; sono la dimostrazione di come sia in grado di mettere in crisi le difese avversarie; oltre i canestri a gioco fermo, inanella una prestazione niente male dalla lunga distanza, mal condita dai tiri a più alto coefficiente di realizzabilità nell’area. E’ lui il Logan Brindisino che prova a mandare in tilt i pacemaker dei tifosi avversari dopo aver trovato la pace e la tranquillità dei battiti sul +20. Spinto dalla carica della panchina Brindisina, il n°12 prova a rispondere presente e dimostra anche una buona attitudine difensiva, nonché la dimostrazione di essere lucido in campo. COMPLETO
6: Come le schiacciate della Dinamo; sono diversi i punti realizzati in contropiede da Sassari e tra questi ne rientrano diversi dalle 12 palle recuperate, situazioni in cui è più facile poter programmare il decollo, ed ecco quindi i vari Brooks, Logan, Lawal e soprattutto Sanders volare sopra il ferro, con quest’ultimo degno del miglior Baumgartner per le altezze raggiunte. 3 affondate una più bella dell’altra, con l’alley oop servito da Logan sul podio della Top Ten di LegaA. VERTIGINI E SPETTACOLO
5: Come i falli di Zerini; è sempre un piacere parlare dei giocatori italiani, soprattutto quando sono capaci di distinguersi positivamente per il loro gioco; è il caso di Zerini che uscendo dalla panchina ha avuto modo di far trovare il giusto assetto all’Enel, collaborando alla riapertura della gara, o meglio, a far scendere in campo i suoi dopo la palla a due del primo quarto. Le penalità personali poi, lo hanno escluso del match, privando della contesa uno dei principali protagonisti e aiutando Sassari a rifare la voce grossa nel pitturato. INDISPENSABILE
4: Come i falli commessi da Turner; sono invece 0 quelli subiti, pochini per uno che potrebbe caricare di penalità le difese avversarie; alla fine della prima parte di gara, Bucchi gli preferisce Harper, grazie all’ottimo lavoro difensivo messo in atto dal n°2; l’ex Pesaro non si scoraggia e inizia a martellare appena chiamato in causa e con la palla medica al posto del Molten. DOUBLE FACE
3: Come gli arbitri in campo. La regola non scritta dice che: se non fanno parlare di loro, l’arbitraggio è stato corretto. Noi ne parliamo, ma in maniera positiva; nella memoria della gara, non vengono in mente episodi e chiamate che hanno in qualche modo caratterizzato la partita, hanno utilizzato l’istant replay per avere la sicurezza delle proprie decisioni, poi confermandole tutte e il pubblico non si è lamentato nemmeno una volta. Paternicò, Vicino e Attard sono promossi, soprattutto dopo una partita che valeva il primo posto; solo una considerazione regolamentare: è proprio necessario dare il tecnico per aver toccato la palla dopo aver fatto canestro, anche se questa viene passata ad uno della terna? POSITIVI
2: Come le assenze importanti: fra gli ospiti l’assenza di Mays si è fatta sentire in maniera drastica, seppur Brindisi abbia pareggiato il conto dei rimbalzi a quota 32, ha ceduto e non poco nel lavoro sporco che i mezzi pesanti sono abituati a fare; nonostante Ivanov nel pitturato abbia sgomitato a dovere raccogliendo anche 5 falli, per il resto ha dato l’impressione alcune volte al pubblico del PalaSerradimigni di guardare dal vivo un replay alla moviola, costringendo Zerini e James davvero ad un gran lavoro di sacrificio. In maglia Dinamo la rinuncia forzata a Devecchi, si è fatta sentire quando gli ospiti hanno abbassato parecchio il quintetto e Sanders rifiatava, una mossa studiata a tavolino da parte di Bucchi che comunque la squadra di casa è riuscita a compensare, ma con grande difficoltà. PROFONDITA’ DEL ROSTER
1: Che va letto come PRIMA. Sassari è in testa alla classifica, mentre Brindisi si blocca al secondo posto, poche 3 giornate per capire se le gerarchie del campionato sono già delineate, ma non può essere un caso che a punteggio pieno ci siano le due squadre che sino a questo momento, hanno giocato di più e nei tornei più importanti. MATURITA’
0: Come le partite restanti di Cusin in maglia Dinamo; si è chiusa dopo solo un mese l’avventura del lungo azzurro in Sardegna. Tra chi recrimina per un suo utilizzo ridotto e chi ipotizza un eccessiva fiducia in se stesso del giocatore, sorprende comunque che arrivi una rescissione da una capolista, impegnata in Eurolega, che ha vinto la SuperCoppa e che ha la necessità di un certo tipo di esperienza in campo internazionale. La decisione è frutto essenzialmente del giocatore e non arriva troppo a sorpresa se si considera l’effettivo utilizzo, ma è discutibile se si tiene presente che l’ex Cantù è stato l’ultimo ad aggregarsi al gruppo, dopo un Estate ricca di fatica ed impegni con la nazionale. Insomma il feeling tra Cusin e Sassari è mancato proprio sul parquet ed è un peccato per entrambe le parti. DIVORZIO
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