A poco più di 24 ore dal big match di sabato contro la Fiata Torino, ecco le parole in conferenza stampa di coach Pino Sacripanti. Tanti temi trattati: dalla vittoria in Champions League contro il Besiktas alle armi tecnico-tattiche per contrastare White e Co.
VERSO TORINO: “Domani affronteremo una partita fondamentale che con Bologna è la regina del mercato e per ora i risultati le danno ragione. Hanno vinto in coppa: molto forti con talento sul perimetro e dei lunghi di livello. Un allenatore che sa come si vince e per noi è difficile. Abbiamo qualche acciacco di troppo: vediamo se siamo bravi a fare quel passettino in avanti”.
BATTUTO IL BESIKTAS: “Veniamo da tre partite che hanno un denominatore comune: alterniamo delle cose bellissime con dei momenti di difficoltà. E’ normale, siamo all’inizio. Abbiamo fatto una partita di ardore con Reggio, black-out con Brescia e la terza a Istanbul che ha un’impresa storica vincere in casa loro che resterà negli annali e speriamo ci possa dare un vantaggio reale nel girone. Siamo stati bravi a difendere nelle ultime due azioni e di segnare i tiri liberi. Viviamo di alti e bassi che, in questo caso, ci hanno fatto vincere. Abbiamo concesso solo 16 punti nell’ultimo quarto, dopo una terza frazione al limite della perfezione. Abbiamo sbagliato tante azioni offensive alla fine: palle perse, pochi canestri. Dobbiamo essere più bravi in questo. Zerini è stato molto utile a livello difensivo, si è ben adattato ma a livello offensivo deve migliorare”.
MOMENTO ATTUALE: “Noi siamo questi che abbiamo un po’ di difficoltà fisiche e nell’allenarsi insieme. Abbiamo dei momenti di alti e bassi in vari momenti. Anche a Brescia nonostante la sconfitta abbiamo una qualità offensiva che non pensavo ma con poche collaborazioni difensive che ci penalizzano. Dobbiamo usare intelligenza e ardore per sopperire a queste difficoltà. Non mi dà ansia non sentire ancora mia questa squadra. Mi preoccupa il fatto che ci alleniamo poco: Rich oggi non si è allenato, Fesenko non sta ancora al meglio. Adesso la zona ci sta aiutando molto. Abbiamo alternato tre tipologie di zone e penso che nella stagione possa darci una mano. Vorrei costruire una intensità più solida a uomo. Dobbiamo essere più equilibrati. Chiaramente il “cinque” è un tallone d’Achille: Fesenko a tratti fa bene, Hamady migliora ma non è a livello di poter giocare con una cerca presenza”.