Roma surclassa Montegranaro 82 a 64 e, rimanendo al terzo posto in classifica, va ad affrontare ai quarti play-off Reggio Emilia, corsara ieri a Caserta. Ecco in numeri, voti e curiosità Virtus-Sutor, tutto rigorosamente in countdown.
10 a Peter Lorant. A volte è giusto non premiare i soliti noti e dare la palma di migliore in campo a chi, durante la stagione, fa tanto lavoro sporco. Per questo il massimo dei voti va al centro ungherese capace ieri di scrivere una doppia doppia da 15 punti e 11 rimbalzi conditi da un 3/3 dall’arco non proprio usuale per uno della sua stazza.
9 a Jordan Taylor. Conclude la regular season con una prestazione solida fatta di 10 punti e ben 8 (!) assists. Il play quasi spaesato di inizio stagione è un lontano ricordo: grazie al lavoro dello staff e alla fiducia riposta in lui da Calvani e dalla squadra è migliorato in maniera esponenziale diventando oggi uno dei leader e degna spalla dei più acclamati Datome e Lawal. Per ora è l’unico ad essere confermato per l’anno prossimo.
8 come la somma delle stoppate e delle schiacciate di Lawal. Il centro nigeriano, visto il margine acquisito da Roma già nel terzo quarto (+27 al 29′), resta in campo solo 20′ ma tanto gli basta per fare un sol boccone dei giovani Mazzola e Campani e per intimidire chiunque osi avvicinarsi al canestro. Nel referto scrive 11 punti e 5 rimbalzi.
7 le vittorie in più conquistate da Roma rispetto allo scorso anno. Paradossalmente nella stagione del ridimensionamento riesce a fare anche meglio, segno che il portafoglio è importante ma non è tutto. Lo scorso maggio la Virtus chiuse la regular season perdendo a Pesaro e, in virtù di una stagione altalenante, rimase ampiamente (e meritatamente) fuori dai play-off. Oggi classifica ed umore della piazza sono completamente diversi frutto del lavoro svolto da Alberani e dei sacrifici dell’ingegner Toti.
6 sono i rimbalzi di Datome. L’ala sarda non è dominate come in altre occasioni ma del resto ieri non ce n’era bisogno. Referta 13 punti e 6 rimbalzi e come Lawal nell’ultimo quarto non vede il campo in virtù del risultato ormai acquisito.
5 come i punti di Bailey. Il neoacquisto esordisce a fine primo quarto e, pur non scrivendo numeri importanti (2/4 al tiro e 4 falli in 18′), dà l’impressione di essere di tutt’altra pasta rispetto ad Aden: si butta su ogni pallone, abile nel palleggio e nell’attaccare il canestro. Sarà certamente un’arma in più nella faretra di coach Calvani per i play-off.
4 come i giorni che ci separano dai play-off. Roma scenderà infatti in campo già giovedì 9 al PalaTiziano contro Reggio Emilia riuscendo così ad evitare gli spauracchi Siena e Milano. Serie equilibrata e da prendere comunque con le molle perchè leggendo la classifica del solo girone di ritorno la Trenkwalder sarebbe seconda in classifica a sole due lunghezze dalla capolista Milano.
3 come gli uomini in doppia cifra di Montegranaro. Burns segna 16 punti (12 nel solo primo quarto) ma poi si perde nel secondo tempo con il resto dei compagni, Johnson sfiora la doppia doppia (11 punti e 9 rimbalzi) ma inizia a giocare solo “a babbo morto”, infine Cinciarini (10) paga scarse percentuali (4/13 totali).
2 come i falli tecnici fischiati ad Amoroso nel secondo quarto nel giro di 5 secondi. Tale decisione arbitrale, oltre a far uscire dalla partita l’ex Teramo, ha permesso a Roma di costruire il break decisivo. Da quel momento infatti Amoroso resterà in panca per poi rivedere il parquet solo nell’ultimo quarto mentre Roma volerà fino al 44-31 grazie ad una tripla di Lorant sul finire del primo tempo.
1 come il quarto (l’ultimo) in cui sembra di assistere ad un allenamento. Roma, complice anche il +27 raggiunto a fine terzo periodo, fa rifiatare i “big” mentre Montegranaro pensa solo a rendere meno pesante il divario. Non a caso rivedono il campo dopo diversi “n.e.” anche i giovani Tambone e Gorrieri che però non trovano la gioia del canestro.
0 come i minuti concessi ad Alessandro Tonolli. La curva a pochi minuti dalla fine invoca il suo ingresso in campo ma Calvani decide comunque di non gettarlo nella mischia.
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