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Roma-Cantù: la sala stampa con coach Luca Dalmonte e Stefano Sacripanti

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Reyer - Roma: Luca Dalmonte

Al termine di gara3 dei quarti playoff che ha visto Roma staccare il biglietto per le semifinali (clicca qui per leggere cronaca e commenti) ecco le dichiarazioni degli allenatori Dalmonte e Sacripanti.

Questo il commento di coach Dalmonte al termine della gara: «Credo che nella vita bisogna avere un po’ di stile, lo stile non è sciacquarsi la bocca dopo gara 3 ma augurare buona partita all’allenatore avversario e fargli i complimenti, perché io rispetto tutti, ma se mi toccano la mia squadra o entrano nel merito del nostro lavoro divento un’animale.
Detto questo, devo fare i complimenti a Cantù per quanto ci ha fatto soffrire in questa serie, abbiamo giocato 3 battaglie. I miei ragazzi sono stati straordinari, vorrei che tutti i voi vi uniste nel fare i complimenti a tutti i giocatori, perché hanno dato tutto. Si può sbagliare un tiro o un passaggio, ma era importante crederci ed è ciò che abbiamo fatto.
Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, con sacrificio e dedizione, dimostrando di avere la forza di reagire al canestro di Aradori allo scadere, che avrebbe potuto uccidere chiunque. Il valore di questo turno va viso retroattivamente, festeggiamo in gara 3 dopo aver vinto due gare al Pianella.
Ora è importante avere ben chiaro che ogni partita che affronteremo può metterci di fronte a delle difficoltà, per cui avremo bisogno di tutti.
Voglio dedicare questa vittoria a tutto lo staff che lavora con me e a quelli che stanno attorno alla squadra, siamo un gruppo ed è giusto dare loro il giusto merito. Chiudo con Tonno: ho avuto la fortuna di allenarlo sia a Brescia nelle giovanili che qui, è un esempio assoluto sia come giocatore sia come uomo. E tutti dovrebbero prendere esempio da un uomo come lui». 

Sacripanti Cantu

Queste invece le parole di coach Sacripanti: “E’ passata Roma a cui voglio fare i complimenti. L’Acea ha vinto tre partite tutte decise all’ultimo minuto se non agli ultimi secondi. Sono state tre battaglie in cui credo che il fattore campo non abbia inciso. Se la serie fosse finita 3 a 0 per noi non ci sarebbe stato niente da dire, si è conclusa sul 3 a 0 per la Virtus che probabilmente ha dimostrato di avere qualche cosa in più di noi sotto l’aspetto della scaltrezza e del sapere cosa fare nel momento giusto. E’ stata una gara simile a quella di Cantù, con grande fisicità e nessuna squadra che è mai riuscita a prendere il largo. Roma ha cambiato tanto sui pick and roll e ha riempito l’area. Noi abbiamo tentato di allargare il campo cercando di dare la palla dentro, cosa che abbiamo fatto bene all’inizio e poi un po’ meno nel secondo tempo. E’ stato un match deciso dagli episodi e dalla scaltrezza di qualche giocatore come Goss. Noi abbiamo sbagliato qualche tiro aperto, però mi sembra che tra le due squadre ci sia stato equilibrio malgrado il 3 a 0 dica il contrario”.

“Questo è il basket – ha aggiunto l’allenatore canturino – quando vinci sei felicissimo, quando perdi delusissimo. Ci tengo a ringraziare i miei giocatori per la grande dedizione che hanno messo. Abbiamo disputato una grandissima stagione e non è un fallimento il fatto di essere usciti. Durante la stagione abbiamo fatto più di quello che ci si aspettava per merito nostro e magari demerito di qualche altra squadra. Abbiamo fatto crescere i giocatori, non abbiamo mai battezzato nessuna partita e abbiamo avuto un fattore campo importante. Ai playoff tutto questo non basta, ma bisogna avere qualcosa in più”.