Road to Final Eight – Virtus Bologna con l’aiuto del “popolo bianconero” alla ricerca del nono trionfo.
foto da pagina Facebook Virtus Segafredo Bologna
La Virtus Bologna ha ottenuto l’accesso alle Final Eight 2019 di Firenze da ottava testa di serie e l’accoppiamento del quarto di finale contro la stra-favorita A|X Armani Exchange Olimpia Milano rende abbastanza difficile il passaggio del turno, ma da un certo punto di vista scarica di pressione la squadra bianconera che comunque deve fare i conti con le alte aspettative di ambiente e società. E se l’anno scorso contro la Germani Brescia, la Virtus si presentò lacerata dagli infortuni (perdendo pure a metà partita Ale Gentile), è anche vero che il popolo bianconero si mosse in massa da Bologna per supportare la squadra con più di duemilà tifosi. E anche quest’anno ci sarà il treno speciale di supporters virtussini organizzato dalla Curva Nord per aiutare la squadra di coach Sacripanti fin dal primo match. E no, non sarà come giocare in campo neutro…
LA STORIA
Otto trofei in bacheca (primato di coppe Italia vinte alla pari della Pallacanestro Treviso) e 6 finali perse: è con questo pedigree che si presenta la Segafredo Virtus Bologna alle Postemobile Final Eight di Firenze. I bianconeri mancano alla vittoria del trofeo però dal lontano 2002 quando la Kinder di Ettore Messina sconfisse la Montepaschi Siena 79-77 con 28 di Manu Ginobili. 17 anni dopo, la Virtus vuole riconquistare il trofeo.
IL MOMENTO DI FORMA
La qualificazione è arrivata all’ultimo tuffo con la vittoria a Varese nell’ultima giornata di andata che ha reso più dolce la sconfitta della diretta concorrente Alma Trieste con Milano, decisiva per l’accesso alle magnifiche otto. Girone d’andata altalenante tra assenze (Kelvin Martin per otto partite out), problemi fisici e qualche giocatore forse troppo deludente. Meglio sicuramente nella Basketball Champions League dove la Virtus ha chiuso prima il girone D (affronterà agli ottavi i francesi del MSB Le Mans). In campionato i bianco-neri sono stati troppo altalenanti vivendo ottime prestazioni casalinghe (Avellino battuta di 22 al PalaDozza) a prove negative in trasferta, vedere la partita persa sabato scorso con la Vanoli Cremona 87-70.
IL PUNTO DI FORZA
Tony Taylor – Kevin Punter è una coppia di esterni che dà creatività e potenziale realizzativo alla trazione posteriore bianco-nera, tanto che insieme a Pietro Aradori, producono oltre 40 punti a partita, la metà del fatturato della Segafredo. Taylor impatta di più sulla squadra felsinea, nelle vittorie tira con il 47% da tre contro il 36% abituale. Sono solo 11 le palle perse a gara, con solo Varese e Milano a trattare meglio la palla; non è poco, significa che le V Nere riescono ad arrivare a tanti tiri correggendo i limiti offensivi (è solo 10ma nel tiro da due con il 50,7%). Difensivamente concede poco nel tiro dall’arco (21.3 tentativi a partita con il 35%), solo Venezia e Milano subiscono meno tiri da tre, indice di qualità.
IL PUNTO DEBOLE
La Virtus è molto fragile nel controllo del proprio tabellone dove concede 11,7 palloni agli avversari, la peggiore del campionato; in più, è quintultima nel numero di rimbalzi catturati con 35,4, solo la Reggiana è peggiore in quelli difensivi. Per questo è stato necessario l’arrivo del pivot angolano Yanick Moreira a dare una mano sotto le plance ed è migliore, e non di poco, rispetto a Brian Qvale nella percentuale dalla lunetta (77,8% a 35,7%). I felsinei dipendono molto dai passaggi di Tony Taylor, miglior assistman del torneo con 5,4 a gara, costruendo molti tiri senza passaggi vincenti (12,6, assist a gara, penultima con solo Pesaro che la precede negativamente nella classifica). E’ poi terzultima nei recuperi con 6,6 di media (solo Cantù e Sassari la precedono). Un altro dato da considerare è il giusto equilibrio da trovare con Pietro Aradori: – 4,7 di plus minus, solo Moreira fa peggio con – 4,8. Il n°21 della Segafredo è senza dubbio il miglior tiratore dall’arco con il 41,3%, ma indebolisce la squadra difensivamente. Per coach Stefano Sacripanti è necessario trovare un equilibrio tra l’Aradori attaccante e l’Aradori difensore, con Kelvin Martin molte volte a subentrare per aiutare la squadra con la sua carica emotiva. La panchina poi, esclusi Kravic e Martin, offre poca solidità.
OBIETTIVO
Attenzione, perchè Milano difficilmente ripeterà l’errore dell’anno scorso con Cantù. Vero, in gara secca può succedere di tutto, ma contro l’Olimpia servirà fin da subito la miglior Segafredo Virtus Boloogna della stagione; Punter dovrà essere quello delle grandi serate di Champions, Taylor ispirato in regia e non solo, Aradori dovrà trovare un equilibrio tra le due metà campo. E sotto canestro Moreira e Kravic (se non Qvale al posto del serbo-canadese) dovranno dare più del solito.
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