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Reyer Venezia. Capitan Michael Bramos: “Lo scudetto ci deve portare alte motivazioni”

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Intervista a Michael Bramos dell’Umana Reyer Venezia, nel giorno del raduno della squadra maschile orogranata campione d’Italia in carica all’Urban Space di Marghera.

Sarà il capitano della squadra (vice-capitano sarà Andrea De Nicolao) ma alla domanda sul sostituire il partente Haynes nei gradi, ha preferito non rispondere.

Ecco le impressioni del giocatore 32enne nativo di Harper Woods sulla nuova stagione, la sua quinta con la maglia dell’Umana Reyer Venezia.

“Sto bene qui a Venezia, sono felice e contento di esserci e cominciare la quinta stagione consecutiva in orogranata, non vedo l’ora di iniziare. Avendo lo scudo sul petto dovremo avere le motivazioni più alte di tutti, perchè tutti saranno motivati a batterci in quanto siamo campioni d’Italia. Fa grande piacere, ma è anche una grande responsabilità come lo è stato due anni fa”.

L’importanza di ripartire con un gruppo di 10 conferme dalla stagione passata.
“La familiarità, specie se si tratta di un gruppo vincente, è sempre stato un vantaggio. Credo che questo ci darà confidenza fin dal primo giorno di lavoro, però dovremo accompagnarlo con del lavoro quotidiano, ma probabilmente non sarà del tutto uguale”.

Che squadrà potrà essere con gli innesti di Udanoh, Chappell e il ritorno di Filloy.
“La società ha fatto un ottimo lavoro sul mercato, ha costruito una squadra molto competitiva. Ma ora sta a noi farla una squadra che può vincere, non interessa una squadra formata da ottimi giocatori che questo non fa vincere. Quello che fa vincere la squadra è il gruppo, il nostro lavoro sarà diventarlo.”

Come vede il nuovo campionato con il livello che si è alzato.
“Sarà molto più difficile ma anche più intrigante per i giocatori. E’ un bene per tutto il campionato, ma anche per il movimento e per il basket più di alto livello, c’è grande competizione per questo.”

Primo obiettivo la Supercoppa.
“E’ importante per il club vincere un trofeo, ma è importante dover sfruttare queste 4-5 settimane di avvicinamento alla competizione per essere avanti come chimica di squadra, essere avanti come gruppo perchè questo ci darà una mano per lavorare bene durante la stagione”.

Sorpreso dalla decisione di Haynes di lasciare la Reyer?
“Sì, ma fino a un certo punto perchè ci ho parlato poco prima dei saluti finali di fine stagione scorsa. Avevo capito che gli mancavano un po’ le motivazioni, se mancassero a me smetterei di giocare perchè questo è uno sport fatto di motivazioni. Rispetto però la sua decisione”.

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