L’85-83 con cui il Ruffini è esploso a festeggiare la vittoria dei propri beniamini ha mandato ufficialmete in crisi la squadra meneghina, che ora dovrà risolvere una situazione difficile non tanto per i risultati, quando per lo scarso spirito di squadra dimostrato.
Torino festeggia sotto tutti i punti di vista: in primis per aver raccolto due punti, poi per essere uscita da quattro 4 ko consecutivi e per aver dimostrato di avere una tenacia e uno spirito di squadra maggiore. E ora il rientro di White, il possibile approdo di Dyson, potrebbero aggiungere ancor più fiducia a squadra e ambiente.
Coach Bechi, su cui si erano già diffuse voci su un possibile allontamento, non può far altro che elogiare i propri giocatori: ”In settimana abbiamo lavorato su alcuni aspetti: data la rotazione corta abbiamo dovuto chiudere l’area e cambiare alcune scelte difensive: la difesa è stata viva e attiva e da lì è nata la nostra vittoria. Nel discorso prepartita ho detto ai ragazzi di far vedere la pallacanestro che vogliamo giocare e di tradurre i buoni allenamenti in una buona partita.
Abbiamo giocato con una grande intensità, ma anche con grande equilibrio in attacco, rimanendo solidi per 40′ ed è giusto rendere merito al cuore dei ragazzi, alla loro dedizione e alla loro disciplina. Il rapporto fra Dawkins e la squadra è il manifesto: nonostante l’avvio non facile al tiro (0/6), la squadra lo ha supportato e stimolato, credendo l’uno nell’altro.
Questo successo vuol dire tanto: fiducia, rasserenare l’ambiente che ci aveva giustamente criticato per l’avvio in salita e verso cui nutriamo grande rispetto. Squadra, staff e società hanno fatto quadrato nella difficoltà e questo è stato il risultato. La partita di oggi, però, è frutto del lavoro e del clima di positività che ho cercato di mantenere nonostante i ko. Il lavoro del coach non è solo tecnico ma sopratutto psicologico.
Il mea culpa di Repesa è la presa di coscienza dell’arresto nel percorso di crescita della squadra dopo il ko contro l’Olympiakos in Eurolega:”Siamo in una situazione di oggettiva difficoltà: non manteniamo la forza mentale nell’arco del match, non abbiamo le energie mentali perché le perdiamo protestando con gli arbitri e litigando fra noi.
Non reggiamo l’intensità fisica nè al livello di Eurolega né al livello di serie A.
Sento responsabilità verso tutti e non aggiungo null’altro perché ogni frase sarebbe una scusa e di scuse non voglio darne. Dobbiamo però ragionare con calma e senza nervosismo, con pragmaticità insomma: le grandi squadre devono sapere uscire dalle difficoltà.
Non sarà facile però: la colpa non è mia, è ”ultra-colpa mia”.
Per quanto riguarda l’analisi di oggi, ogni volta in cui potevamo indirizzare verso di noi il match, nel secondo quarto e ad inizio ultimo periodo, non abbiamo avuto la forza per dare la spallata al match. Merito a Torino”.