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Reggio Emilia, il vice Cagnardi: «Tre giocatori in azzurro sono un valore aggiunto per il club»

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Reyer - Reggio: panchina Reggiana Max MenettiPromosso vice-allenatore della Grissin Bon dopo l’addio di Flavio Fioretti, Devis Cagnardi è un fedelissimo di coach Menetti, entrambi impegnati per preparare al meglio l’inizio di stagione.

A Reggio Emilia si seguirà con attenzione il cammino della Nazionale azzurra agli imminenti Europei di Berlino, dove fra i magnifici 12 saranno presenti anche i tre “reggiani” Aradori, Della Valle e Polonara, oltre agli ex Cinciarini, Melli e la riserva Cervi.

Il vice biancorosso, dalle colonne della Gazzetta di Reggio, considera la convocazione dei giocatori della Grissin Bon come un ottimo segnale per la squadra.

Cagnardi, non avreste preferito avere quei tre azzurri immediatamente disponibili?
«La nostra società ha fatto una scelta ben precisa in questo senso: valorizzare gli italiani e puntare sui nostri giovani, perché vanno aggiunti il lettone Silins e il ceco Pechacek. L’esperienza azzurra dei tre nazionali è un pregio, non un problema».

Dal punto di vista tecnico che ne pensa?
«Intanto si sono allenati ad altissimo livello e gli Europei sono una competizione, molto impegnativa, disputarla non può che far crescere».

In che modo?
«Prima di tutto, dal punto di vista fisico. Si gioca con un atletismo e una fisicità simili a quelle dell’Eurolega, quelle che in Italia si sfiorano solo con Milano».

Torniamo in palestra: impressioni sul nuovo acquisto Veremeenko?
«Detto che sono passate solo poche settimane e che ci siamo concentrati più che altro sul lavoro atletico, è un ottimo giocatore, molto serio. Sarà utilissimo».

Dovrete trovargli le giuste soluzioni?
«La squadra è molto rinnovata, anche come assetto, lui sarà importante in questa costruzione. Ci vorrà tempo per farlo rendere al meglio».

Benché protagonista in Europa, a Reggio è poco noto…
«Con rispetto parlando, il tifoso medio che segue solo la serie A o le primissime squadre di Eurolega non sa chi è. Ma gli addetti ai lavori lo conoscono benissimo. È un giocatore che da dieci anni è ad altissimi livelli europei».

Lei inizia una nuova avventura, come vice. Cosa cambierà?
«Poco, qui a Reggio si è sempre lavorato in condivisione, ragionando insieme, e dietro all’allenatore, che ha le prime responsabilità, si procede insieme».

La sua promozione è arrivata assieme all’addio a Fioretti, che ha fatto tanto parlare. Lui si è sentito snobbato?
«Decisamente no. Questi meccanismi e questi avvicendamenti sono fisiologici, in una squadra di basket. È un mondo che conosco bene, ho lasciato casa a 15 anni per viverlo. È normale che funzioni così, non mi ha dato fastidio».