Intervista a Luca Infante, ala 37enne della Grissin Bon Reggio Emilia per Il Resto del Carlino di Reggio. Un estratto delle sue dichiarazioni.
Il confronto atletico tra un veterano come Infante e i compagni più giovani.
“Va abbastanza bene direi. E dove non arriva il fisico dà una mano l’esperienza. Devo dire però che mi sto adattando abbastanza bene ai carichi di lavoro di una squadra che deve affrontare la serie A. Del resto la vera differenza rispetto all’A2 è l’impatto fisico: con la presenza di tanti stranieri di stazza. Tuttavia, col mio modo di giocare fatto di garra e intensità, vi assicuro che non sfiguro”.
Grinta e aggressività che il popolo biancorosso si aspetta di vedere quest’anno da tutto il gruppo.
“Devo dire che sono rimasto favorevolmente impressionato dall’attitudine di tutti i ragazzi qui. Siamo davvero tutti disponibili e allineati nel provare a fare uno sforzo in più piuttosto che uno in meno. Si lavora tantissimo, facciamo quasi sempre due sedute quotidiane di allenamento, tra preparazione atletica e tecnica, c’è sicuramente un grande dispendio di energie ma nessuno si tira indietro. Fatto che non è mai scontato. Sono decisamente contento”.
I concetti della filosofia di coach Maurizio Buscaglia.
“Il suo credo cestistico è noto: grinta, intensità, forza, mani addosso in difesa, e sicuramente ci farà lavorare molto su questi aspetti. Intanto però si è raccomandato soprattutto che facciamo al meglio le cose che ci vengono meglio, di esaltare le nostre caratteristiche”.
Il suo ritorno a Reggio.
“Ci pensavo proprio in questi giorni di ritiro. Non è cambiato nulla, è stato come fare un salto indietro nel tempo. Gianni (gestore della locanda «Da Cines», dove la squadra è alloggiata, ndr) mi ha salutato come 13 anni fa, l’organizzazione societaria è sempre perfetta. C’è sempre tanta gente ai nostri allenamenti, avverto tanto entusiasmo e voglia di rivincita dopo le delusioni della scorsa stagione. Sta a noi fare in modo che questa passione si rafforzi giorno dopo giorno”.