Venezia espugna il Palaruffini, dove aveva perso la semifinale di supercoppa Italiana contro Milano lo scorso settembre.
Per Recalcati questa vittoria può essere un punto di svolta della stagione, iniziata con risultati al di sotto delle attese:”Finalmente abbiamo dimostrato quale possa essere il nostro potenziale: sicuramente abbiamo incontrato più difficoltà del previsto, forse dovuto al fatto di aver cambiato l’asse play pivot.
Nella partita di oggi è stato fondamentale resistere dopo il pessimo avvio: l’ingresso di Ortner ci ha permesso di stringere le maglie in difesa, mentre in attacco la sua capacità di concretizzare gli assist di Goss e Ruzzier ha permesso che anche altri giocatori entrassero in partita.
Abbiamo potuto risparmiare Green, che in caso di necessità sarebbe entrato in campo, anche grazie a Ruzzier, autore di una prova di personalità che potrebbe servirgli per prendere fiducia”.
Interesante anche il parere dato sull’avversario:”Torino ad oggi non è giudicabile perché manca del centro titolare e di Mancinelli, che costringe le difese ad adattarsi e cautelarsi. Rosselli ha preso il suo ruolo, ma le caratteristiche non sono le stesse. E’ importante il recupero di una grande piazza ma per tutte le società che puntano a far bene è fondamentale credere nelle scelte fatte in estate e continuare a lavorare quando i risultati non arrivano”.
Anche Fantoni, ex di turno, sottilinea quest’aspetto:”Venezia è una delle candidate alla vittoria finale: il calendario ci ha fatto affrontare due squadroni, dai quali non dobbiamo che prendere esempio ed imparare l’atteggiamento sia fuori che dentro al campo. Sarà un anno tosto, non ho mai fatto proclami sugli obiettivi: la Serie A è un altro mondo. Adesso ci tocca una trasferta su un campo tosto come quello di Cantù e poi giocheremo contro Cremona: questa sarà la partita da vincere. Capisco i tifosi ma siamo ancora in una fase di costruzione: per questo dobbiamo recuperare in fretta tutti gli infortunati e lavorare duramente in palestra”.
Bechi invece va fondo sulle ragioni che hanno impedito alla Manital di arrivare pronta ad inzio stagione:”Dobbiamo affinare la cosione fra il gruppo dello scorso anno e i nuovi arrivati: il precampionato ci è servito pochissimo visti gli infortuni: Ivanov è con noi da 3 settimane, White e Mancinelli, elementi del quintetto e punti di riferimento in attacco sono fuori. La conoscenza reciproca si migliora allenamento dopo allenamento”.
Franco e schietto invece sull’analisi della partita e sull’apporto di Robinson in questo avvio:”Venezia è più forte di noi: la nostra voglia non è bastata contro una squadra che voleva reagire dopo la sconfitta contro Ulm. La differenza nelle percentuali al tiro è stata eclatante, così come il nostro numero di palle perse. Ho battuto sulla difesa, perché sapevo che sarebbe stata fondamentale per trovare punti in contropiede. Ma concedere così tanto a rimbalzo impedisce di provare ad impostarlo. Non siamo malati oggi dopo questa brutta sconfitta, né eravamo guariti dopo aver vinto a Caserta. L’obiettivo è chiaro a tutti ed è bene ribadirlo: conquistare il prima possibile i punti-salvezza. Dawan Robinson non è in un buon periodo: è lui il primo a soffrirne perché sa quali siano le sue potenzialità e cosa ci aspettiamo da lui. Ha le chiavi della squadra e deve aiutare i giovani con la sua esperienza”.