Il coach della Pallacanestro Cantù, Carlo Recalcati, ha incontrato i giornalisti in vista della delicata trasferta della MIA sul campo della Pasta Reggia Caserta: “In settimana abbiamo fatto ciò che avevamo programmato sia dal punto di vista tecnico sia da quello atletico. Non abbiamo avuto particolari difficoltà e tutti, tranne ovviamente Darden, si sono allenati regolarmente. Sappiamo che ci sono dei giocatori con delle problematiche che vanno gestite e sappiamo cosa pretendere da loro e cosa invece non sono in grado di fare per ragioni oggettive e non per cattiva volontà. Abbiamo lavorato bene, prevedendo con Marco una serie di situazioni tecniche sulle quali concentrarci partendo dal ribadire ciò che avevamo affrontato la scorsa settimana come per esempio la difesa 3-2 e un paio di soluzioni offensive. Abbiamo aggiunto un gioco che dobbiamo utilizzare non solo contro la difesa a uomo, ma anche contro la zona. Questo è stato fatto sia in ottica generale sia pensando a Caserta che ha tra le sue armi una match- up che spesso si trasforma a uomo. Abbiamo cercato di porre insomma delle problematiche tattiche che si potrebbero verificare nella partita di domenica perché siamo in un momento in cui dobbiamo avere sia un occhio di riguardo per la sfida che arriva, sia dobbiamo accrescere il nostro bagaglio tattico. Questo è un gruppo che ha voglia di ascoltare e di recepire. Sto chiedendo loro di pensare molto e di essere sempre concentrati, oltre che di comunicare in ogni aspetto dell’allenamento. E’ uno sforzo ulteriore che però è necessario.
Che tipo di avversario sarà la Pasta Reggia?
Innanzitutto sappiamo che giocare a Caserta non è semplicissimo perché c’è un pubblico corretto e appassionato, ma anche molto caldo. Per abitudine guardo alle mie problematiche e non a quelle altrui, però so che troveremo un ambiente che spingerà una squadra che ha risorse tali da poterci creare dei problemi. La Juve ha nel roster giocatori di assoluto talento in grado di risolvere da soli qualsiasi situazione di difficoltà offensiva. Basti pensare a Sosa che è un playmaker più realizzatore che costruttore, ma che sa creare per i compagni ed è sempre animato da sfide contro l’avversario diretto. Diawara e Cinciarini, che conosco benissimo per averli allenati, sono due vincenti che sanno cosa serve offensivamente alla squadra e in che momento produrlo. Watt è un lungo perfetto per la pallacanestro italiana perché ha due dimensioni e può giocare dentro e fuori. Putney sopperisce con la sua energia nervosa alla carenza di fisicità e trae grande vantaggio dalle sue doti di saltatore e corridore. Non sappiamo se sarà della partita Bostic, che nella gara di andata era stato decisivo segnando nei momenti importanti. Coach Dell’Agnello ha poi a disposizione elementi di rendimento come Gaddefors o di esperienza come Giuri. I campani hanno inoltre appena aggiunto Berisha che è un esterno che sa stare in campo. Dobbiamo quindi aspettarci un avversario che vorrà essere competitivo davanti al proprio pubblico.
Caserta sta vivendo però un periodo non facile..
La Juve ha dimostrato all’inizio del campionato di essere una formazione da playoff e questo ha creato forse delle aspettative superiori ai progetti iniziali. Io credo che come sempre la realtà stia nel mezzo. Probabilmente la Pasta Reggia non è la squadra dei primi 10 turni così come non è quella del periodo negativo. Se i campani riescono a trovare un loro equilibrio possono vincere contro chiunque.
Darà molto spazio ai giocatori della panchina così come nella sfida contro Reggio Emilia?
Assolutamente si. Questa deve diventare una costante anche se poi è ovvio che nel momento in cui rientrerà Darden le rotazioni potranno cambiare e gli spazi si potranno restringere. E’ comunque fondamentale che ci sia stata una presa di coscienza che Johnson è importante, lo dovrà essere sempre di più, ma che la squadra deve essere pronta a stare in campo senza di lui in caso di falli o di scelte tattiche.