L’Umana Reyer Venezia sconffige Cantù con il punteggio di 84-79. Ecco i numeri e le curiosità del match, tutto rigorosamente in CountDown!
10 come la valutazione di Hrvoje Peric. Il 6\15 al tiro totale non annebbia per nulla la sua splendida prestazione. Continua sempre più a piacere ai tifosi Reyer per la sua intelligenza cestistica e la concretezza, dà sempre un aiuto nelle due metà campo con estrema duttilità. Da sottolineare, oltre alle 4 schiacciate stampate sulle statistiche, l’azione da top ten della Lega Basket (chissà perché finita solo in decima posizione…) quando stoppa il tiro di Aradori e parte in contropiede servendo Easley per l’alley-oop che fa esplodere il PalaTaliercio. Imprescindibile.
9 come il voto a Tony Easley. Toh! Guarda chi si vede! E chi se l’aspettava? “ Bea Tony ” è l’mvp indiscusso del match, complice anche la Reyer che ha giocato in transizione aprendo gli spazi nelle due metà campo e l’assenza rilevante di un avversario come Cusin. Per almeno una sera cancella tutte le critiche piovutegli addosso con una prestazione magnifica e piena di motivazioni : prima doppia doppia stagionale (16 punti e 11 rimbalzi), 2 recuperi, 5 inusuali assist per una valutazione di 31. Dalla prossima si continuerà così o ricadrà nel limbo?
8 come il voto a Joe Ragland. Nel primo tempo il play del Massachusetts non si fa notare più di tanto ma nel secondo decide di cambiare marcia e prende letteralmente fuoco: segna 18 punti dei suoi 24 totali prendendo per mano la squadra cercando di tenerla in partita mettendola da ogni posizione, diventando il pericolo numero uno per la Reyer. Ma predica in solitaria con molti suoi compagni che non gli danno una mano.
7 come il voto a Nate Linhart. Per almeno 4 giorni Nate ripassa come con Avellino nella categoria dei “buoni”. Se si guardassero solo le percentuali al tiro (0/5 da tre) gli si darebbe un voto negativo, ma la pallacanestro è anche altro. L’ex Trier ci mette tanta intensità e applicazione in 32 minuti giocati partendo dalla panchina e svariando su tre ruoli diversi a causa dell’emergenza del roster.
6 come il voto a Donell Taylor, perfetta media tra i primi 30 minuti (voto 4) e l’ultimo periodo (voto 8). Nei primi tre quarti tra scelte di tiro da oratorio (2/13 !!!) e manovre impresentabili che nemmeno alle peggiori scuole basket insegnerebbero, tra cui 4 palloni persi in modo dannoso, è da film dell’orrore. Da salvare solo due splendidi passaggi vincenti per Akele e Easley e tanto fosforo in aiuto per la squadra tra le due metà campo. Ma nei 10 minuti finali cambia totalmente faccia: dopo la tripla del 60-53 allarga le braccia come a dire “ Era ora che entrasse! ” e prende fiducia non sbagliando più con 15 punti segnati su 21 totali portando la squadra alla vittoria. Male&Bene
5 come la quinta vittoria di Zare Markovski in sette partite sulla panchina oro-granata. 2 giocatori indisponibili per infortunio, solo 7 seniores utilizzabili con tre giovani e continua a non esserci nessun innesto a sostituire Rosselli e Giachetti: Zare sta letteralmente facendo i miracoli con il materiale che ha a disposizione e la vittoria di ieri sera, arrivata con ben 18 minuti giocati senza il play titolare, è la classica dimostrazione di come una partita possa esser vinta dall’allenatore. Il momento chiave della serata sul 22-22 quando chiama time-out dopo i tre falli di Vitali e decide di far giocare in play Taylor o Linhart manovrando la squadra in velocità con la transizione e aprendo quindi gli spazi, agevolando così Tony Easley. Risultato? L’esperto coach Sacripanti impreparato, Uter letteralmente divorato da Easley Mvp dell’incontro. Alla fine del match Zare viene osannato dalla curva e i Panthers lo omaggiano con la sciarpa. E’ stato già firmato per un altro anno, vero signor Brugnaro?
4 come i punti segnati da Nicola Akele. A vederlo in campo ieri sera, sembrava di ammirare un’atleta con oltre 15 anni di pallacanestro giocata ai massimi livelli. Applicazione difensiva meravigliosa, spostato in marcatura tra due fenomeni del nostro campionato come Aradori e Ragland, non si tira di certo indietro offrendo sul parquet tanta intensità e voglia di lottare contro avversari più navigati. 18 minuti di gioco che ripagano la grande fiducia data da Zare Markovski con anche 2 rimbalzi catturati. Il ragazzo sta crescendo.
3 come le stoppate di Adrian Uter. Se si dovessero analizzare solo le statistiche ( 7 punti, 7 rimbalzi, 6 falli subiti e appunto 3 stoppate per un 14 di valutazione totale), si parlerebbe di una partita egregia dove il buon Adrian non ha fatto rimpiangere più di tanto l’infortunato Cusin. Invece il giamaicano in 32 minuti sul parquet non ha eccelso per lucidità (3 palle perse) e imprecisioni con Tony Easley che lo ha nettamente sovrastato. Da codice penale, con Sacripanti ma crediamo anche i tifosi canturini letteralmente sbigottiti, l’air-ball su un tiro libero che finirebbe immediatamente su una puntata di Shaqtin a fool.
2 come il 2 su 8 al tiro per Stefano Gentile. Con l’attenuante delle sue condizioni fisiche non al meglio, il figlio di Nando non ha potuto confermare le prestazioni precedenti contro Varese e Milano sfornando 4 assist e 2 recuperi che non riescono però a salvare la sua partita.
1 come l’1 su 7 da tre per Pietro Aradori. Questa statistica sconfortante non cancella una grande partita giocata dal cagnaccio azzurro che letteralmente brucia gli avversari più e più volte con le sue penetrazioni. Mette a referto 5 passaggi vincenti e 18 punti con altrettante cifra nella valutazione. Positivo.
0 come il voto all’impiantistica sportiva italiana. Due società STORICHE come Venezia e Cantù giocano ancora in spazi inadeguati, quando potrebbero attirare una platea di appassionati ben più vasta, tanto che la Reyer, sulla sua pagina ufficiale, si rammarica pubblicamente per le centinaia di tifosi rimasti fuori.
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