Integralmente, riportiamo la lettera aperta che il presidente Maltinti ha rivolto ai tifosi, alla vigilia dell’importantissima gara di domani sera fra la Giorgio Tesi Group e la Vanoli Cremona.
“Alla vigilia della gara contro Cremona, desidero rivolgere questa piccola lettera aperta a squadra, staff e tifosi: sono riflessioni col cuore di un presidente innamorato di questo sport, di questi colori, di questa città.
Quella che ci aspetta sabato è la prima, vera, partita di un campionato che per noi, ultimi a sederci alla tavola riccamente imbandita che è il basket di serie A, ha avuto un inizio a dir poco in salita. La prima, vera, partita; non certo l’ultima.
Mancano 26 giornate alla fine di questa stagione: 26 gare in cui ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte. Alla squadra chiedo il massimo impegno e dedizione, a partire da ogni martedì di allenamento: onorate questa maglia che oggi calca i massimi palcoscenici nazionali, perché chi l’ha portata fino a qui l’ha fatto a costo del suo sudore e del suo sacrificio quotidiano. Allo staff chiedo l’entusiasmo, la professionalità e la passione sempre dimostrata in questi anni: aiutate a crescere i tanti giovani che compongono il nostro roster, perché alla loro crescita sono indissolubilmente legati i risultati che riusciremo a raccogliere. Ai tifosi faccio la richiesta più grande: stateci vicino. Abbiamo bisogno di voi. Delle vostre critiche, senz’altro, come spinta verso un continuo miglioramento. Ma anche, e soprattutto, del vostro calore, dei vostri applausi, della vostra voce. Fino alla fine vi chiedo, ed è una richiesta fatta col cuore, di sostenere i ragazzi e la maglia che indossano. Ancor di più in un momento non semplice come questo.
Nessuno ha mai pensato che la serie A sarebbe stata una passeggiata, nessuno ha mai venduto fumo. Tutti, dal sottoscritto agli altri dirigenti, dall’allenatore ai giocatori, hanno sempre sottolineato la difficoltà della traversata che avevamo davanti. E’ un mare sterminato per una piccola barca che esce dal porto, la serie A, carico di insidie e spesso in burrasca: se ognuno degli occupanti non è fermamente motivato a raggiungere la meta, e grazie a tale motivazione trova la tenacia per remare più forte anche di fronte alle tempeste più dure, la piccola barca che esce dal porto a destinazione non arriverà mai.
Restiamo uniti, e sereni, come sempre quando si parla di sport e come lo siamo stati negli anni delle vittorie e dei record: remiamo, e spingiamo questa barca verso il mare aperto, sapendo che arriveranno anche altre tempeste, ma con la consapevolezza di avere la forza per superarle.
E alla fine, qualunque sia l’esito, vorrei che, almeno, ognuno di noi avesse la consapevolezza di aver dato tutto se stesso.
Roberto Maltinti”.