Si è svolta ieri al Prospero Wine Bar di Reggio Emilia la presentazione di Pietro Aradori, ultima firma in ordine cronologico della nuova Grissin Bon che sta nascendo. Accompagnato dalla fidanzata Guendalina Canessa, ex Grande Fratello, l’atleta azzurro ha prima parlato con i media poi si è concesso agli autografi e ai selfie di rito con le decine di tifosi che lo hanno aspettato sotto il sole cocente nella centralissima piazza San Prospero.
«Mi scuso subito con la società – ha esordito Aradori – per il post pubblicato su Facebook ancora prima che arrivasse l’ufficialità, ero davvero carico e non ho saputo nascondere la gioa di essere biancorosso. So di essere giunto in un club di alto livello che punta a grandi traguardi. La trattativa con Reggio è decollata dopo una telefonata con Max (Menetti, ndr), poi il progetto solido con gli italiani alla base è stato un ulteriore incentivo che mi ha spinto a venire qua».
La breve parentesi a Venezia ha lasciato qualche polemica: «Ringrazio coach Recalcati e Federico Casarin per la mia esperienza in maglia Reyer. Sono uscite voci che non mi hanno fatto piacere, ma sono qui per smentirle e dimostrare tutto il mio valore. Non sono un giocatore finito».
Prima della nuova avventura in maglia Grissin Bon c’è la Nazionale: «Voglio giocarmi le mia chances agli Europei; la squadra è molto lunga ma sono convinto di potermi ritagliare un posto».
«Siamo felici di averlo riportato in Italia – ha sottolineato l’ad Dalla Salda – si tratta di un giocatore importante che entra nel cuore dei tifosi come dimostra la sua recente esperienza a Madrid».
«Abbiamo firmato Pietro come ala-guardia – ha proseguito il ds Frosini – per continuare il progetto tecnico lanciato negli anni precedenti. Siamo contenti che abbia deciso di tornare in Italia per noi nonostante l’intenzione di proseguire all’estero. Kaukenas? Manca soltanto il nero su bianco, mentre per Lavrinovic il discorso è più complesso. Pini sarà ceduto in prestito per maturare, l’intenzione è quella di dare maggiore spazio a Pechacek».
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