Dopo il mea culpa effettuato da Daniel Hackett ,in merito alla vicenda che lo ha coinvolto in questa tormentata estate, ecco arrivare prontamente la risposta del Presidente della FIP Gianni Petrucci, che dalle pagine della Gazzetta dello Sport, rende ancora più chiaro il suo punto di vista.
Ecco le dichiarazioni più significative rilasciate dal dirigente italiano: “Parlare di grazia è prematuro, ritengo che io debba rimanere silenzioso, deve passare ancora del tempo. E il ritorno in Nazionale non dipende solo da me: veniamo da una qualificazione bella soprattutto per il comportamento del gruppo di cui sono fiero. E abbiamo un capitano carismatico e straordinario come Datome. hi non vuole vestire la maglia azzurra lo dice e noi non lo chiamiamo. Hackett l’anno scorso aveva già rinunciato all’Europeo senza conseguenze. Del caso mi indigna il suo comportamento, le accuse allo staff della Nazionale. Ma ieri ha detto delle belle cose.”
Infine, una battuta sulla prossima partecipazione ad Euro2015 e alla possibilità di chiamare gli azzurri impegnati oltreoceano nella massima lega americana dell’NBA: “Voglio essere ottimista, ritengo che i giocatori capiscano che non siamo di fronte soltanto ad un campionato Europeo ma all’Olimpiade. Sono d’accordo col c.t., comprendo l’importanza di un anello Nba ma se Federer e Nadal, non due sconosciuti, partecipano e si commuovono portando la bandiera del loro Paese ai Giochi, vuol dire che sono qualcosa di unico. Non li voglio neppure chiamare campionati Europei ma Europeo Rio de Janeiro. Se vogliono andare all’Olimpiade devono passare da lì.”