Petrucci: “Campionato tornerà a 16 squadre, se ne occuperà il nuovo presidente di Legabasket”
Intervista a Gianni Petrucci, presidente FIP, da Il Resto del Carlino di Pesaro in vista delle Final Eight di Coppa Italia che si giocheranno nella città marchigiana.
Un estratto delle sue parole su numero di squadre in serie A, sulla situazione della Legabasket e sulla Nazionale.
“Sono contento che la coppa Italia si giochi a Pesaro: è un modo per onorare una piazza storica, che ha vissuto un’epopea straordinaria con Valter Scavolini.”
Che Final Eight si aspetta? “Interessante. Si affronteranno squadre che fin qui si sono dimostrate di alto livello, in una città che ha fatto la storia dei canestri.”
Il campionato a 17 squadre. “E’ stata una necessità, che conoscevamo in anticipo. Ma c’è la volontà di tornare presto a sedici.” Come? “Una volta eletto, il nuovo presidente di Lega dovrà confrontarsi con l’A2 per diminuire le società professionistiche.”
A proposito di professionismo, si parlava di una formula più ‘leggera’ a livello fiscale. “E’ un’ipotesi tuttora in piedi. C’è una proposta di legge del presidente del calcio Gravina all’esame del Parlamento, nella quale si chiedono defiscalizzazioni: vedremo che cammino farà. In ogni caso, la maggioranza dei nostri presidenti di A vuole restare nel professionismo, se la volontà è questa non posso far altro.”
Cosa intende quando accusa la Legabasket di non avere ‘un solido apparato organizzativo’? “Niente di più di quel che riguarda l’organizzazione. Non mi occupo di nomi per la presidenza, c’è una commissione di tre dirigenti che sta lavorando bene e a breve farà la scelta giusta. Né mi riferisco al dibattito interno: è fisiologico. Dico solo che deve funzionare meglio: la Lega calcio, non solo di A, o leghe cestistiche come quelle tedesca, spagnola e francese, hanno strutture adeguate ed efficienti.”
La Federazione cerca talenti in giro per il mondo, i club chiedono più visti senza parlare più di vivai. “Sono percorsi diversi. Per quanto ci riguarda, Trainotti è partito bene, stiamo parlando con Banchero e DiVincenzo, entrambi col nostro passaporto. Quanto ai visti, è un discorso legato alle coppe, come avveniva un tempo e come sta facendo oggi Milano con Crawford. Dei vivai discuteremo col nuovo presidente di Lega e con l’A2: studieremo come ridisegnare i campionati giovanili. Il mio sogno resta il modello del torneo Primavera nel calcio, organizzato dai club professionistici, ma a decidere dovranno essere le società, perché sono loro a investire.”
Ci aspetta il preolimpico: i Giochi saranno ancora proibiti? “Sappiamo che sarà dura e non solo perché si gioca in Serbia: ci sono altre nazionali toste. Finché siamo in ballo, ci spero.”
Non ci qualifichiamo da sedici anni. “E’ un dispiacere. Ma il mondo è cambiato: ci sono nazioni che sì sono evolute come organizzazione. La Grecia in pochi giorni ha dato la cittadinanza ad Antetokounmpo, oggi star della Nba: in Italia è più complicato muoversi così in fretta.”
Quale Nazionale al preolimpico? “Lo deciderà Sacchetti. Di sicuro, coi migliori disponibili, dalla Nba in giù. La prossima settimana, per l’Europeo, ha giustamente chiamato quelli liberi da altre esigenze.”