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Pesaro, il calvario di Andrea Traini: “Tornerò ad essere un giocatore di basket”

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BasketAndrea Traini ha ripreso ieri la riabilitazione dopo la seconda operazione per la rottura del legamento crociato che lo costringerà a rimanere fermo per un’altra stagione. Il play marchigiano classe ’92 si racconta in un’intervista al Resto del Carlino-Pesaro: “Torno all’Isocinetik di Bologna perché è il miglior centro in Italia nel recupero di questi infortuni, lavorerò 6 ore al giorno come stavo facendo dopo l’infortunio capitato l’ultimo giorno di agosto, anche se purtroppo era inutile perché il crociato era già rotto“.

Domenica scorsa Traini ha seguito in panchina la sconfitta dei suoi compagni di squadra contro la Pasta Reggia Caserta: “Vedo che la squadra sta reagendo anche se non è al completo e questo mi fa piacere, perché solo io so quanto mi pesa non far parte di questo gruppo. L’atmosfera all’Adriatic Arena era bella – continua – la gente ha spinto molto, era coinvolta: questo significa che la nuova Vuelle ha già conquistato il pubblico, una sconfitta così si può anche digerire. L’aspetto più importante è stato, e sarà, l’atteggiamento, un gruppo grintoso, che non molla mai. Caserta non me l’aspettavo così forte, ha buoni americani e italiani esperti come Mordente e Michelori, un giovane rampante come Vitali e pare che il mix funzioni, mi piace come giocano. Baioni? Domenica non sono riuscito a salutarlo, ma ci sentiamo spesso col mio vecchio coach delle giovanili“.

Lo sfortunato play, considerato da molti come uno dei più puri talenti italiani, continuerà a guardare le partite di Pesaro da spettatore, dopo aver giocato solo 8 partite nella passata stagione: “Ho pensato a tante cose, anche mollare tutto. Ma nonostante l’amarezza per quanto mi è capitato sia ancora profonda, non so come, ho ritrovato una certa tranquillità. Mi sono già operato al ginocchio, so cosa mi aspetta, quale sarà il percorso, quanto faticherò, come comportarmi se avrò dolori. Se ho sbagliato qualcosa nella riabilitazione dell’anno scorso cercherò di non rifarlo. Non penso al rientro ora – ripete sereno Trainionestamente a quest’annata ci ho messo una pietra sopra, non servirebbe provare a giocare qualche minuto nelle partite di fine stagione. Preferisco fare le cose con calma, in progressione, rientrando quando non avrò dìù dolore. Tra una settimana toglierò la prima stampella, tra due potrò camminare senza supporti. Passo dopo passo, voglio tornare ad essere un giocatore“.

La redazione di BasketItaly.it augura una pronta guarigione ad Andrea, nell’attesa di vederlo nuovamente sul parquet!